28 Feb 2011 - Televisione

© Money for nothing
"Maestro, come vede la TV?" chiese un giorno qualcuno a Frank Lloyd Wright.
"Io non la vedo" rispose l'architetto americano (ideatore delle prairie houses o case unifamiliari).
"Volevo dire cosa ne pensa in generale" precisò l'intervistatore.
"Ah, certo. La televisione è la gomma da masticare degli occhi" disse Wright.
da Prochnov, "A Treasury of Humorous Quotations"

27 Feb 2011 - Tracklist Numeri Primi # 20

© CCCP
Tracklist (Autore - Brano, Album, anno di uscita)
CCCP - Live in Pankow, Ortodossia II EP, 1984
CCCP - Spara Iuri, Ortodossia II EP, 1984
Intervista a Massimo Zamboni (prima parte)
CCCP - Islam Punk, Ortodossia II EP, 1984
DEVO - Incontrollable Urge, Q: Are We Not Men? A: We Are Devo, 1978
CCCP - Io sto bene, Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi - Del conseguimento della maggiore età, 1985
Intervista a Massimo Zamboni (seconda parte)
CCCP - Mi Ami? (remiscelata), Affinità-divergenze fra il compagno (...), 1985
Litfiba - Guerra, Guerra EP, 1982
Simple Minds - New Gold Dream (81-82-83-84), New Gold Dream (81-82-83-84), 1982
CCCP - Battagliero, Socialismo e barbarie, 1987
Franco Battiato - Up Patriots To Arm, Patriots, 1980
CCCP - Campestre, Epica, Etica, Etnica, Pathos, 1990
CCCP - A Ja Ljublju SSSR, Socialismo e barbarie, 1987

26 Feb 2011 - Anteprima "Numeri Primi"

© CCCP, 1984
La prossima puntata di "Numeri Primi - Un album e le storie intorno" sarà dedicata al primo EP dei CCCP, "Ortodossia II",  che conteneva i primi due singoli del gruppo emiliano, ovvero "Ortodossia" e "Compagni Cittadini Fratelli Partigiani". 
Nel 2008 Radio Popolare mi chiese, in occasione della ristampa di tutti e 5 gli album dei CCCP curata dalla EMI, di preparare una serie di cinque mini speciali. In ognuno di essi io introducevo il disco, facevo ascoltare un paio di pezzi e il chitarrista Massimo Zamboni interveniva raccontando ricordi o umori legati al periodo e ai brani trattati. Ne approfittai per approfondire la chiacchierata con lui, che è una persona estremamente disponibile, gentile e intelligente. Il risultato delle nostre conversazioni finì sulle pagine di onPlanetArt, un magazine freepress che ebbi il piacere di creare e dirigere per un anno, dal 2008 al 2009 (l'editore non mi ha mai pagato e un bel giorno, senza ragioni logiche, ha mandato all'aria tutto quanto). Di seguito potrete trovare l'intervento di Massimo Zamboni relativo a "Ortodossia II". 
Se siete curiosi di sfogliare l'intero numero di onPlanetArt, potete scaricarlo qui.

Massimo Zamboni a proposito di "Ortodossia II"
Ortodossia” è stato il primo 45giri pubblicato dai CCCP nel lontano 1984. Conteneva tre canzoni: “Spara Juri”, “Live in Pankow” e “Punk Islam”. Tutti brani che risalivano al periodo 1982/1983. L’idea di incidere un disco non venne a noi, che inizialmente non pensavamo neanche lontanamente di farlo. Ci venne proposta da una piccola etichetta di Bologna, la Attack Punk Record. Riuscirono a convincerci facilmente perché erano simili a noi e, ai nostri occhi, affidabili. Questo primo singolo in seguito venne unito al nostro secondo 45 giri, intitolato “Compagni Cittadini Fratelli Partigiani”. Dalla fusione uscì lo scatolotto rosso con lo stemma sovietico in copertina, anche se in origine sulla cover marciavano i Vopos, cioè i soldati di Berlino Est che stazionavano a ridosso del Muro. 
Se dovessi scegliere una sola canzone per rappresentare i primi CCCP indicherei sicuramente “Emilia Paranoica”. Le ragioni sono tante…affettive, geografi che, concettuali. E poi perché contiene la risposta a tutte le domande che sono state rivolte ai CCCP. “Emilia paranoica” parla delle diffi coltà e degli innumerevoli pregi di una terra. È inutile girarci intorno: l’Emilia e la sua gente continuano ad essere il patrimonio civile di questa Italia del terzo millennio. È un luogo concreto, dove esistono dei valori ben radicati e dove gli ideali non sono stati travolti o dimenticati. Ripensando agli esordi dei CCCP, posso dire che abbiamo cominciato con “presunzione”: eravamo un piccolo gruppo di persone che volevano salvare le proprie vite. Cercavamo di emanciparci da quello che i nostri conterranei o i nostri coetanei facevano e che non ci sembrava per niente sensato. Non studiavamo, non eravamo intenzionati ad andare a lavorare, non in modo convenzionale almeno. Sentivamo la necessità di inventarci qualcosa e lo abbiamo fatto, per avere lo spazio di esprimerci e comunicare davvero”.

25 Feb 2011 - Americans

© The Good Sheperd
"Adoro lavorare in Europa e specialmente in Italia, per ovvi motivi"
Quali?
"Il cibo"
(Robert De Niro, intervistato da Curzio Maltese,
2011)
la Repubblica, pag. 60, venerdì 25 febbraio 2011

"In Italia mai nulla è certo"
(Ronald Spogli, ambasciatore americano,
2009)
la Repubblica, pag. 15, venerdì 25 febbraio 2011

"Povera Italia"
(titolo, R2Sport, 2011)
la Repubblica, pag. 66, venerdì 25 febbraio 2011

24 Feb 2011 - Suggerimenti di ascolto (1)

Adele, "Rolling in the Deep"
Leggera e/ma piacevole.

23 Feb 2011 - 5 motivi per vedere Milano

© Milano, Parco Lambro, 15 giugno 1974
Il 9 gennaio 2011 il New York Times ha pubblicato la lista delle 41 città da vedere nel 2011.
Perchè 41 e non, per dire, 40 o 42Mah. Non è importante. 
Nella Top Ten rientrano:
1. Santiago, Chile
2. San Juan Islands, Wash.
3. Koh Samui, Thailand
4. Iceland
5. Milano, Italia
6. Republic of Georgia
7. London
8. Loreto, Mexico
9. Park City, Utah
10. Cali, Colombia
Dunque, al quinto posto c'è una città italiana, Milano.
Perché Milano?
Secondo la giornalista Ingrid K. Williams (autrice della porzione di articolo in cui si parla anche di Milano) "Se messa a confronto con le maggiori mete turistiche italiane - Firenze, Venezia e Roma - potrebbe passare in secondo piano. Ma grazie al design e a ciò che la sta rinnovando, per Milano le cose potrebbero presto cambiare". Secondo Miss Williams i 5 motivi fondamentali per visitare Milano sono: (1) il Duomo, recentemente ripulito e quindi restituito alla città in tutta la sua bellezza gotica; (2) il Museo del Novecento; (3) lo Spazio Rossana Orlandi, uno spazio dedicato a designer emergenti e idee innovative; (4) l'Hangar Bicocca, che ospita installazioni e opere di artisti come Kiefer; (5) l'Hotel Milano Scala, ubicato in un palazzo del XIX secolo completamente restaurato e esempio unico (non solo a Milano) di "Zero-emissions hospitality", cioè ospitalità senza impatto sull'ambiente.
Aggiungo un sesto motivo, per chi vuole fare un giro nelle immediate vicinanze della città: la Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, che custodisce 200.000 immagini tra negativi, diapositive, stampe e stampe provini del fotografo Mario Cattaneo (la foto qui in alto è sua).

22 Feb 2011 - Immersioni (radio) notturne

© Paul O. M. Barrow
Notturna radiofonica con esplorazioni subacqueo-musicali tra il mistico, l'iper realistico e il meditativo. Alcune novità recentissime (Colin Vallon Trio, Fresu/A Filetta/di Bonaventura), un ricordo del bassista e polistrumentista Mick Karn (1958-2011), l'intervista a Aviv Geffen (ex-pop star israeliana e cantante dei Blackfield, l'insolito gruppo formato da Geffen e Steven Wilson dei PorcupineTree) e altre immersioni musicali  per palombari del suono.
Download nel box in alto a sinistra.

Tracklist (Autore - Brano, Album, anno di uscita)
Kaki King - Spit it Back in My Mouth, Junior, 2010
Tim Sparks - Little Princess, Little Princess, 2009
Colin Vallon Trio - Rruga, Rruga, 2011
Colin Vallon Trio - Meral, Rruga, 2011
Vassilis Tsabropoulos/Anja Lechner/U.T.Gsndhi - Gift Of Dreams, Mélos, 2008
Keith Jarrett - Paris VII, Paris/London Testament, 2009
David torn/Mick Karn/Terry Bozio - Open Letter to the Heart of Diaphora, 1994
Paolo Fresu/A Filetta/Daniele di Bonaventura - Rex Tremendae, Mistico Mediterraneo, 2011
Paolo Fresu/A Filetta/Daniele di Bonaventura - Le Lac, Mistico Mediterraneo, 2011
[intervista a Aviv Geffen dei Blackfield - inizio]
Blackfield - Waving, Welcome to my DNA, 2011
Blackfield - On the Plane, Welcome to my DNA, 2011
Blackfield - Oxygen, Welcome to my DNA, 2011
[intervista a Aviv Geffen dei Blackfield - fine]
John Zorn/Banquet of the Spirits - Briel, The Book of Angels Vol. 17: Caym, 2011
Savina Yannatou/Primavera en Salonico - Sassuni Oror, Songs of an Other, 2008
Steve Tibbetts/Marc Anderson - Gulezian, Natural Causes, 2010
Derek Trucks Band - Sahib Teri Bandi/Maki Madni, Songlines, 2006

21 Feb 2011 - Concerti imminenti

© Ballin' The Jack
Domenica prossima al Teatro Manzoni di Milano, ore 11:00 (del mattino), per la rassegna "Aperitivo in Concerto", concerto di Matt Darriau & Ballin' The Jack. Ospite speciale: il trombettista Frank London
Alcune note prese dal sito aperitivoinconcerto.com:
Celebre solista di clarinetto, acclamato membro di un gruppo di musica klezmer come i Klezmatics, Matt Darriau propone, a capo di un gruppo formato da eccezionali musicisti come il trombettista Frank London e il trombonista Curtis Hasselbring, un'affascinante, ironica e trascinante rilettura del repertorio improvvisato degli anni Trenta e Quaranta, da Duke Ellington a Count Basie, riadattato secondo un approccio spettacolare e intimamente legato alla nostra contemporaneità.

20 Feb 2011 - Tracklist "Numeri Primi" # 19

© Japan
Tracklist (Autore - Brano, Album (anno di uscita))
Japan - Cantonese Boy, Oil On Canvas (1983)
Japan - Visions of China, Oil on Canvas (1983)
Japan - Life in Tokyo (Steve Nye Remix), Assemblage (1981)
David Bowie & Giorgio Moroder - Cat People, Cat People O.S.T. (1982)
Japan - I Second That Emotion (cover), Assemblage (1981)
Erik Satie - Trois Gymnopédies [1 - Lent et doloureux] 1888 - Piano: Aldo Ciccolini - registrazione del 7/11/1983
Scott Walker - The Seventh Seal, Scott 4 - 1969
David Sylvian & Ryuichi Sakamoto, Forbiddeb Colours (live) - Cinemage (1999)
Yellow Magic OrchestraTechnopolis, Solid State Survivor - (1979)
Japan - Sons of Pioneer, Oil On Canvas (1983)

19 Feb 2011 - John Taylor ricorda Mick Karn

© John Taylor negli anni Ottanta
"Abbiamo appreso con immensa tristezza della morte di Mick Karn, bassista dei Japan ed eccellente musicista, uno dei grandi artefici del suono innovativo che caratterizzò la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta. (...) La musica di Mick ha reso più bella la mia vita. A mio avviso "Quiet Life" e "Gentlemen Take Polaroids", "Adolescent Sex" e "Tin Drum" sono tra i dischi migliori realizzati durante la prima ondata post-punk. Mick non era solo un grande bassista, anche il suo modo di suonare il sax era sempre molto interessante.
Ci mancherà"
John Taylor, Duran Duran,
gennaio 2011

18 Feb 2011 - Mick Karn (1958 - 2011)

© Mick Karn
Preparando la 19esima puntata di "Numeri Primi - Un album e le storie intorno" dedicata a "Oil on Canvas" dei Japan ho fatto le consuete ricerche relative alla musica da inserire (Japan, David Bowie, Erik Satie, Scott Walker, Yellow Magic Orchestra ecc) e ai quattro membri fondamentali della formazione - i chitarristi dei Japan non hanno mai avuto un'incidenza particolare - dissoltasi per sciocche questioni sentimentali negli ultimi giorni del 1982. 
Dopo la fine dei Japan - che torneranno a lavorare insieme negli anni Novanta - la carriera di David Sylvian ha avuto notevole risonanza ma anche Richard Barbieri e Steve Jansen  sono stati e continuano a essere molto attivi, come solisti o collaborando con altri. Il bassista e polistrumentista Mick Karn (Andonis Michaelides, nato a Nicosia il 24 luglio 1958) ha portato avanti una interessante carriera solista e, al contempo, ha messo il proprio talento al servizio di numerosi artisti/progetti: Dali's Car, Gary Numan, Midge Ure, Mark Isham, Kate Bush, David Torn, Joan Armatrading, Robert Fripp, No-Man, Nusrat Fateh Ali Khan, Jakko M. Jakszyk, Peter Murphy, Marty Friedman, Genre Peak. Nel maggio 2010, alla vigilia della partenza per un tour, i medici hanno diagnosticato a Mick un tumore in stadio avanzato e non più curabile. Le condizioni di salute del musicista sono rapidamente peggiorate. Nel settembre 2010 è riuscito a completare quattro nuovi brani in studio con Peter Murphy, ascrivibili al progetto "Dali's Car 2" (dovrebbero uscire in tarda primavera). 
Mick Karn si è spento nella sua casa di Chelsea alle 16:30 del 4 gennaio 2011.
So long, Mick.

17 Feb 2011 - Anteprima "Numeri Primi"

© David Sylvian
La prossima puntata di "Numeri Primi - Un album e le storie intorno" sarà dedicata a "Oil on Canvas", il disco dal vivo che ha chiuso la carriera dei Japan. Una piccola anticipazione, con un pensiero di David Sylvian (David Alan Batt, nato il 23 Febbraio 1958 a Beckenham, Kent), cantante e guida dei Japan:
"Un musicista sicuro di sé 
ti darà ciò che stai cercando 
ma, 
in questo modo, 
non ti darà necessariamente 
qualcosa di sé"

16 Feb 2011 - Parola di Isaac

"Per quanto arbitrario possa sembrare, 
quello che dobbiamo fare è stabilire regole e porre limiti. 
Così sapremo cosa possiamo dire 
all'interno di queste regole e limiti"
Isaac Asimov,
"Civilità extraterrestri"
Oscar Mondadori, 1979

15 Feb 2011 - Avviso: Workshop "Sincronie"

Sincronie è l'associazione culturale che si dedica principalmente a tre attività:
- l’organizzazione di una rassegna annuale dedicata a un tema ogni volta diverso;
- la produzione e la ricerca attraverso un team di collaboratori insieme ai musicisti del Sincronie Ensemble;
- la formazione musicale, sia essa di base o specializzata.
In questi giorni sono state aperte le pre-iscrizioni ai workshop di Sincronie:
- 12/13 marzo - 12 ore - a Milano
ORCHESTRA MITOTE, docente: Eric Daniel Sanchez
- 19/20 marzo - 12 ore - a Milano
LINGUAGGIO E TECNICHE PER LA SONORIZZAZIONE DI DOCUMENTARI, FILM E VIDEOINSTALLAZIONI, docente: Alberto Morelli
- 2/3 aprile · 23/24 aprile - 10 ore - a Milano
L'USO CREATIVO DELLA VOCE, docente: Andrea Reali
Per iscrizioni e informazioni cliccare qui

14 Feb 2011 - Segnalazioni sonore

Uno degli album più interessanti e, per molti versi, sorprendenti tra quelli usciti in queste prime settimane del 2011 è "Mistico Mediterraneo", realizzato dal poliedrico - e quasi ubiquo - Paolo Fresu, (tromba), con Daniele di Bonaventura (bandoneon) e con l'ensemble vocale A Filetta. Non c'è una sola nota fuori posto, ogni brano è un piccolo scrigno di intensità espressiva e bellezza. L'uso delle voci è straordinario.
Ascoltatelo nel sito di ECM: c'è il player di "Mistico Mediterraneo", lo trovate cliccando qui.

13 Feb 2011 - Prince of pain

Oggi non potrò fare la consueta puntata domenicale di "Numeri Primi - Un albume e le storie intorno", a causa di un'influenza importuna e molesta che ha portato con sè febbre, mal di testa e soprattutto una dolorosa infiammazione del nervo sciatico (o sciatalgia). Tornerò domenica prossima (20 febbraio 2011) con una puntata dedicata a "Oil on Canvas", l'album dal vivo inciso dai Japan nel 1982 e uscito dopo il loro scioglimento nel 1983. Torno ai miei painkiller (non intendo la band, bensì gli antidolorofici), alla prossima.

12 Feb 2011 - Il giovane Paul A.

© Il giovane Paul A. sotto la neve
"Ne avevo abbastanza della scuola e la condanna a fare lo studente per altri 5 o 6 anni 
mi sembrava peggiore della morte. 
Non volevo più parlare di libri, volevo scriverli".
Paul Auster,
"Sbarcare il lunario"
Einaudi 1997/2010
9 euro

11 Feb 2011 - L'attesissimo

© The Strokes (nel 2006)
In uno dei molti blog compilati da giornalisti (meritatamente) blasonati leggo:
"Dal 9 all'11 febbraio è possibile ascoltare (e scaricare gratuitamente) l’ultimo singolo di The Strokes, “Under Cover Of Darkness”, in streaming sul loro sito web www.thestrokes.com. Il brano è la prima traccia dall’attesissimo album “Angles”, la cui uscita è prevista per il 22 marzo".
Attesissimo?
E da chi?!?
Suvvia.
Intervistai gli Strokes nel 2006, in occasione dell'uscita di "First Impressions on Earth", un disco piuttosto noioso nel quale non mancavano due/tre brani piacevoli (Juicebox, Razorblade, Evening Sun) ma che, nel complesso, non reggeva. All'intervista c'erano 4 Strokes su 5, mancava il cantante (e autore di tutti i brani) Julian Casablancas, non aveva voglia di venire. La conversazione con gli altri fu piacevole e ricca di spunti. in particolare apprezzai l'entusiasmo e la cordialità del batterista Fabrizio Moretti. Poche ore dopo andai a sentire il loro concerto. L'organizzazione mi fece entrare nel 'recinto' del mixerista. Accanto a me c'era Drew Barrymore, all'epoca fidanzata di Fab Moretti. Di tanto in tanto accedevano al recinto alcuni parenti piemontesi di Moretti che spiegavano a Miss Drew perché non si poteva ancora accedere al camerino dei musicisti (lei naturalmente non lo aveva chiesto e, sapendo come vanno queste cose, attendeva la fine del concerto serena e sorridente). Ad un certo punto un giovanotto riconobbe Miss Drew e, avvicinatala con garbo, le chiese in perfetto ital-english: "Can I have a photo with you?". "Sure!" rispose Drew. Da lì in poi le "Photos with Drew" furono molte. Lei si prestò con piacere. Il concerto? Niente da dire per quanto concerne la sezione ritmica, funzionava bene. I chitarristi erano un po' legnosi ma, di tanto in tanto, tiravano fuori qualche intuizione interessante. Casablancas "perse" la voce alla seconda canzone e, di lì in po, starnazzò a oltranza. Chissà se nel frattempo i cinque Strokes  hanno avuto modo di migliorare o per lo meno di equilibrare le loro live performances. Non possiamo che aspettare il loro prossimo, attesissimo concerto italiano.

10 Feb 2011 - Il signor B. (ovvero Benjamin)

© Walter B.
A proposito di Charles Baudelaire e dei suo Fleurs du Mal il filosofo e critico letterario Walter Benjamin scrisse: "Baudelaire contava su lettori che la lettura della lirica mette in difficoltà. A questi lettori si rivolge il poema introduttivo delle 'Fleurs du Mal'. La loro forza di volontà, e quindi anche di concentrazione, non arriva molto lontano; essi preferiscono i piaceri sensibili, e conoscono bene lo 'spleen', che annulla l'interesse e la ricettività. Stupisce incontrare un lirico che si rivolge a questo pubblico, il più ingrato di tutti. Una spiegazione si affaccia subito. Baudelaire voleva essere compreso: egli dedica il libro a tutti coloro che gli assomigliano. La poesia al lettore termina con l'apostrofe: «Hypocrite lecteur, - mon semblable, - mon frère!» Ma il rapporto si rivela più fecondo di conseguenze se s'inverte la formulazione dicendo: Baudelaire ha scritto un libro che aveva a priori scarse prospettive di successo immediato. Egli contava su un tipo di lettore come lo descrive il poema introduttivo. E si sarebbe visto che il suo calcolo sarebbe stato lungimirante".

09 Feb 2011 - I versi di Charles B.

© Fleurs du mal
A casa di amici, cercando un certo saggio nella loro fornita libreria in cui attendevano silenziosi e ordinati numerosi volumi selezionati con cura, ho invece trovato un testo il cui titolo ha cortocircuitato letteratura e musica: "Angelus Novus". Sino a oggi per me era il titolo di un album fortemente sperimentale  - abbastanza faticoso da digerire - di John Zorn uscito nel 1998 e contenente materiale che copriva un arco temporale di circa 15 anni. "Angelus Novus" è anche il titolo che l'editore Einaudi ha dato al saggio "Schriften" scritto da Walter Benjamin (è tedesco, non pronunciatelo 'uoltér bengiaminn') e pubblicato per la prima volta nel 1955. 
Tra le altre cose Benjamin si sofferma sulla poesia di Charles Baudelaire e, in particolare, su Fleurs du mal. Oggi estrapolo alcuni versi di Charles B. - tratti dai Fleurs - e domani estrapolerò un paragrafo in cui Benjamin analizza e riflette sul citato Charles B.
"Via da questi miasmi putridi, va' a purificarti nell'aria superiore, 
e bevi come un puro e divin liquore 
il fuoco chiaro che riempie i  limpidi spazi.
Alle spalle le noie e i molti dispiaceri
che gravano col loro peso sulla grigia esistenza
felice chi può con un colpo d'ala vigoroso
slanciarsi verso  campi luminosi e sereni;
colui i cui pensieri, come allodole, 
verso i cieli al mattino spiccano un volo
- che plana sulla vita. e comprende senza sforzo
il linguaggio dei fiori e delle cose mute"
(brano tratto da Elevazione - Charles Baudelaire)
"Envole-toi bien loin de ces miasmes morbides; 
Va te purifier dans l'air supérieur, 
Et bois, comme une pure et divine liqueur, 
Le feu clair qui remplit les espaces limpides. 
Derrière les ennuis et les vastes chagrins 
Qui chargent de leur poids l'existence brumeuse, 
Heureux celui qui peut d'une aile vigoureuse 
S'élancer vers les champs lumineux et sereins; 
Celui dont les pensers, comme des alouettes, 
Vers les cieux le matin prennent un libre essor, 
- Qui plane sur la vie, et comprend sans effort 
Le langage des fleurs et des choses muettes!"
(Elévation - Charles Baudelaire)

08 Feb 2011 - Oceani notturni

Per ragioni imperscrutabili ieri sera ho incrociato decine di vigili urbani (a piedi o in automobile) lungo le strade che conducono agli studi di Radio Popolare. Cosa ci facevano in giro? Fermavano qualche automobilista oppure chiacchieravano nei pressi di squallidi pali della luce (come Lilì Marlene) o magari se ne stavano acquattati nelle loro macchine bianche (con i lampeggianti accesi) o, infine, davano multe su multe con disinvoltura. Una l'hanno appioppata pure a me: sono uscito di casa e, sul parabrezza, ho trovato il maledetto fogliettino prestampato pieno di scarabocchi (i vigili urbani, come i medici, non hanno una bella calligrafia) che mi accusavano di aver parcheggiato in modo maldestro. A dispetto di questa piccola, seccante, esosa sorpresina, non sono stato colto dal malumore. Ho guardato la multa con la stessa pertecipazione emotiva di un entomologo che osserva una farfalla infilzata e pensa: questa l'avevo già vista. Poi sono andato in radio. La trasmissione notturna si è sviluppata in modo organico e avvolgente. Nota: non mi sto facendo i complimenti da solo, intendo dire che i brani erano (o sembravano essere) perfettamente amalgamati tra loro. E, partendo da un blando tema narrativo che sicuramente galleggiava nelle stazioni orbitanti nascoste dentro la mia testa, la scaletta ha preso forma nel momento, perché le cose troppo pensate perdono di freschezza. Un mare musicale notturno, un oceano  di suoni, un racconto creato usando le parole (e le note, le scale, le immagini, le invenzioni) degli altri, ovvero i musicisti. 
La trasmissione è scaricabile, as usual; il link è nella colonna di sinistra.


Tracklist
(Autore - Brano, Album (anno di uscita))
Oi Va Voi - Refugee, Laughter Through Tears (2007)
Savina Yannatou - Sarari hovin memem, Songs of Another (2009)
John Taylor - Rosslyn, Rosslyn (2003)
Steven Wilson - Insurgentes, Insurgentes (2009)
Tord Gustavsen Ensemble - Spiral Song, Restored Returned (2009)
Manu Katché - Swing Piece, Third Round (2010)
Tomasz Stanko - First Song, Balladyna (1976)
Ketil Bjornstad - Remembrance I, Remembrance (2010)
Ben Allison Band - Peace Pipe, Think Free (2009)
Food - Tobiko, Quiet Inlet (2010)
Collin Walcott - Margueritte, Cloud Dance (1976)
Steve Tibbetts - Threnody, Natural Causes (2010)
Ralph towner - Oceanus, Solstice (1975)
Terje Rypdal - Don Rypero, Crime Scene (2010)
Frank Zappa & Mothers - Son of Orange County, Roxy & Elsewhere (1974)

07 Feb 2011 - Il "non pensiero"

© L'autocorrezione della praticante
Trovare il tempo o l'energia o la calma interiore o, perché no, l'intuizione giusta per riflettere su un determinato tema è un lusso. O forse no, non è un lusso ma per potersi concedere uno spazio riflessivo è necessario essere addestrati a evitare, schivare o respingere le continue distrazioni. Spesso ci si ritrova a 'non pensare' nel bislacco tentativo di arrivare - per lo meno - a qualche attimo di silenzio.
Secondo l'"Hagakure - Il Codice del Samurai" la questione del 'non pensare' sta in altri termini: "Nelle cronache del monaco Tannen" si legge nell'Hagakure "si dice: <<La dottrina basata sul non pensiero e sulla non mente non è risolutiva. 'Non pensiero' significa pensiero retto>>. Ciò è interessante. Il signore Sanemori Sanjo aggiunse: <<La via consiste nella respirazione e nell'escluderei difetti>>". Nell'edizione dell'Hagakure dalla quale ho estrapolato questo paragrafo c'è anche una sorta di spiegazione: "E' sempre molto arduo definire la condizione del 'non pensiero' (mushin o munen), tipica dello Zen. I samurai possono ricorrervi per conseguirvi stupende prestazioni. Appena si tenta di definirla, però, la si è già perduta. Tannen riesce a offrirci un suggerimento: la mente entra in questo stato realizzando se stessa, quando è proprio se stessa. Sanemori intravede in queste parole la possibilità di un'autocorrezione del praticante che sia ormai divenuta spontanea".

06 Feb 2011 - Tracklist Numeri Primi #18

© Lloyd Cole
Signore e signori, benvenuti neglli anni Ottanta (del XX secolo).
Ma voi c'eravate? Vi sono piaciuti? Vi hanno fatto soffrire? Vi hanno fatto sognare? Vi hanno dato una voglia incontenibile di cambiare tutto e tutti a partire dalla vostra capigliatura? 
Potremmo continuare con le domande sino ad arrivare a qualcosa di sensato. Nel frattempo parliamo del protagonista di questo diciottesimo appuntamento con "Numeri Primi - un album e le storie intorno", il signor Lloyd Cole. Grande songwriter, sempre in bilico tra levità liberatoria e malinconia zavorrata, Cole ha contribuito a rinnovare il mondo della canzone agli albori di quegli anni Ottanta che - in musica e non solo - hanno prodotto anche parecchie cose di grande valore. Riscoprirle è importante, noi oggi lo facciamo con "Rattlesnake", l'album di esordio di Lloyd Cole e della sua formazione, i Commotion. Voce e chitarra, con e senza arrangiamenti di archi a seconda dei casi. 
E in compagnia di Cole ci sono altre band (di Glasgow come i Commotion e non solo), quali Del Amitri, Azted Camera, Camper Van Beethoven, The Cult, Gary Lucas, Buffalo Tom e perfino il trio Douglas/Johnson/Caine.
Buon ascolto.

Scaletta Numeri Primi # 18

(Autore - Brano - Album - Anno di uscita)
Lloyd Cole and the Commotion - Perfect Skin - Rattlesnake - 1984
Lloyd Cole and the Commotion - Rattlesnake - Rattlesnake - 1984
Lloyd Cole and the Commotion - Charlotte Street - Rattlesnake - 1984
Lloyd Cole & Robert Quine - I Just Don't Know What To Do With Myself (cover) - Great Jewish Music: Burt Bacharach - 1996
Del Amitri - Just Like a Man - Change Everything - 1992
Del Amitri - The Ones That You Love Lead You Nowhere - Change Everything -1992
Aztec Camera - Jump (cover) - Aztec Camera - 1985
The Cult - Spiritwalker - Dreamtime - 1984
Lloyd Cole - Margo's waltz - Don't Get Weird On Me Babe 1991
Dave Douglas / Scott Robinson / Uti Caine - Wives and Lovers (cover) - Great Jewish Music: Burt Bacharach - 1996
Camper Van Beethoven - Waka - Our Beloved Revolutionary Sweetheart - 1988
Camper Van Beethoven - Eye of Fatima (Pt. 2) - Our Beloved Revolutionary
Sweetheart - 1988
Gary Lucas - The Seven Faces Of Dr. Lao - Busy Being Born - 1998
Lloyd Cole - The Young Idealists - Anti Depressant - 2006
Buffalo Tom - Staples - Let me come over - 1992

05 Feb 2011 - Sole

© Yves Klein
Ci sono giorni in cui succedono molte cose buone.
Ci sono giorni in cui non accade assolutamente nulla.
Ci sono pure giorni in cui sembra che un'entità superiore 
- non necessariamente intelligente - 
abbia scelto proprio noi come capro espiatorio per tutti i mali del mondo.
E poi ci sono giorni come oggi in cui il sole 
illumina
splende
scalda
ma non brucia.
Ovunque.

04 Feb 2011 - Un istante nella vita

La IDATE è una società di consulenza che si occupa di analisi di mercato. Recentemente IDATE ha pubblicato un rapporto sul mercato del libro digitale (ebook) che fotografa il presente e fa una proiezione per tentare una previsione sino al 2015. Il rapporto citato spiega che, nel 2010, l'ebook si è affermato negli Stati Uniti e in Giappone. Al momento in Europa i risultati sono modesti, tuttavia i tassi di crescita sono dell'80%. Leggere è il fatto rilevante e il supporto non conta: ognuno sceglie il più adatto a sé. Personalmente preferisco la carta e mi è utile avere sott'occhio la libreria quando si tratta di scegliere un libro da leggere. Non leggo subito i libri che compro. Li ficco su una delle mensole della libreria di casa e aspetto che venga il momento giusto. Quando arriva "il momento giusto" la prassi tipica è la seguente: alzo gli occhi, scruto tra le coste dei libri, ne scelgo uno, leggo (o rileggo) lo note ci copertina, lo metto in borsa, lo porto con me per un po' di tempo, a volte lo finisco e a volte no, quindi lo ripongo in libreria. Temo che se portassi appresso uno scatolotto contenente 400 libri digitalizzati finirei per dimenticare cosa c'è dentro, come mi succede con i brani digitali che - una volta archiviati - dimentico di avere. Non credo si tratti di tradizionalismo o di attaccamento all'oggetto fisico. O meglio, sì: l'oggetto fisico mi aiuta a definire l'opera in mezzo alle altre opere. Poche ore fa ho gironzolato tra alcune librerie e bancarelle che propongono libri nuovi o semi-nuovi a metà prezzo. C'era una nutrita rappresentanza di libri pubblicati da Abscondita e dedicati agli artisti più importanti. Ho acquistato "Keith Haring - L'ultima intervista", 50% di sconto sul prezzo originale di 13,50 euro. 
© Keith Haring e Grace Jones
L'ho letto a casa, alla luce di una piccola lampada. 
Ne estraggo una piccola porzione:
"La spontaneità è l'essenza di tutto ciò che faccio, il segreto che permette - per così dire - di trasformare un gesto in qualcosa di tangibile, in un oggetto che, nella sua forma finale, il più delle volte mi stupisce, perché non lo avevo programmato così. Ad esempio, quando voglio fare una scultura. Preparo il bozzetto 'giocando' con  forbici, cartoncino e colla, sino a quando nasce qualcosa. Raramente è un lavoro progettato e condotto in modo razionale e sistematico, così da ottenere quel determinato esito. E' quasi sempre un'esplosione di energia, più simile a un gesto che a un'azione pianificata, a una strategia. Penso che l'arte, parlo per me naturalmente, sia la registrazione di uno stato dell'essere, di un istante della tua vita: un punto in cui le tue energie e le tue forze e tutto l'ambiente circostante si fondono in quello che stai facendo. Generalmente - nel mio caso - un disegno. Anche quando dipingo, quando faccio una scultura, io disegno...Disegnare significa creare un segno e ritagliarlo nello spazio, creare qualcosa che prima non esisteva. E' creazione nella sua forma più semplice, più pura".
Keith Haring
intervistato da Jason Rubell,
NYC - 27 gennaio 1990
tratto da "Keith Haring - L'ultima intervista", 
Abscondita Editore, € 13, 50

03 Feb 2011 - In cerca di domande

© Un segno del caso 
Ogni giorno ci muoviamo in cerca di qualcosa. L'oggetto (o la motivazione) della ricerca cambia da persona a persona. Cambiano le sfumature e, a volte, la sostanza. A grandi linee gli obiettivi appartengono a poche macro categorie. C'è chi cerca la serenità, chi la bellezza, chi la consapevolezza, chi il potere, chi la gloria, chi il piacere, chi le tenebre, chi la ricchezza. C'è anche chi cerca la svolta, ovvero il cambiamento radicale che porta quasi contemporaneamente tutto ciò che ho indicato prima (serenità, bellezza ecc).
Pratico da parecchio tempo - a livello amatoriale - un tipo di ricerca semi-casuale. Prendo un libro (preferibilmente, ma non necessariamente, un saggio) e lo apro a caso, punto la pagina di destra e cerco l'inizio di un paragrafo. Prima di iniziare a leggere mi dico: "Vediamo se è una buona 'indicazione di percorso'". A volte funziona, a volte no. Se è un paragrafo 'buono' lo copio da qualche parte. Nel tempo mi capiterà di leggerlo ancora, con occhi diversi. Poco fa ho aperto un libro - preso in prestito in biblioteca - intitolato "Troviamo un accordo - Come costruire le relazioni negoziando", scritto da Roger Fisher e Scott Brown (Corbaccio Editore). Il tema della 'negoziazione' è affascinante. A pagina 141 dell'edizione italiana Roger & Scott scrivono: "E' particolarmente importante affrontare i problemi con sincerità e onestà prima che si verifichino. Se mi è difficile rispettare un impegno, la mia condotta apparirà migliore se avverto l'altra persona che è sorto un problema prima possibile; in questo modo, facendole sapere che c'è un problema, che non deve preoccuparsi e che sto cercando di risolverlo, conquisterò la sua fiducia. Se sono in ritardo rispetto a una scadenza e temo che il cliente possa chiamarmi da un momento all'altro, dovrei prendere io l'iniziativa di chiamarlo, spiegandogli che non sono ancora riuscito a finire il lavoro e dando al cliente una nuova data approssimativa. Posso fare molto per mostrarmi più affidabile".

02 Feb 2011 - I vantaggi della democrazia

© John Lennon
"La democrazia non dà al popolo il governo più abile, ma fa ciò che il governo più abile è spesso impotente a creare: diffonde nel corpo sociale una attività insonne, una forza esuberante, una energia che non può esistere senza di essa e che, per poco che le circostanze siano favorevoli, può fare prodigi. Questi sono i veri vantaggi della democrazia"
Alexis de Toqueville,
La democrazia in America, 1835

01 Feb 2011 - Nottambulando

© Pat Metheny (da giovane)
Notte radiofonica a Radio Pop, in diretta dalle 24:45 alle 2:15. Il tema della trasmissione ha preso forma nel tardo pomeriggio, ripensando alla questione della 'morte del rock' che ho trattato sommariamente nel post del 24 Gennaio 2011 scorso (titolo: Finti necrologi). Lo strumento principe del rock è la chitarra, possibilmente elettrica. E la chitarra è stata il trait d'union tra le mie scelte radiofoniche notturne. Una volta accomodatomi in studio ho iniziato la conduzione in diretta con un brano estratto da "The Move to the Groove Session", album registrato dal vivo da Pat Metheny e gli Heath Brothers. Questo disco uscì nel 2000 ma io l'ho scoperto e acquistato (a prezzo notevolmente ribassato) ieri pomeriggio, meglio tardi che mai. I dischi che avevo portato con me viravano verso filoni meditativi à la ECM, ma l'influsso benefico di Metheny ha ampliato in corso d'opera i criteri di selezione. Radio-improvvisazione? Sì e non solo. 
Tra un brano e l'altro ho appreso la notizia relativa alla dipartita di John Barry - morto ieri per infarto - celebre compositore britannico il cui nome è saldamente legato ai film di 007 degli anni Sessanta e ad uno dei telefim più amati (in Italia), "The Persuaders - Attenti a quei due".
I pezzi messi in scaletta erano in qualche modo connessi l'uno all'altro, uniti ad esempio dal fatto di essere stati realizzati per la stessa etichetta oppure dall'avere dei musicisti in comune. La musica è espressione di sé, comunicazione, passione, divertimento e - infine - connessione, giusto per rispondere a modo mio alla domanda "Che cos'è la musica?" che ho posto insistentemente nei giorni scorsi. 
E che mi porrò ancora, ottenendo nuove e sorprendenti risposte. 
Nel frattempo apprendo con disappunto che per molti la musica è uno stimolo alla polemica. 
© Giovanni Allevi
Ad esempio, leggo nel sito Ansa.it: "TORINO - Gioioso e marziale, energico e positivo: è l'interpretazione che il maestro Giovanni Allevi ha fatto dell'Inno di Mameli, dirigendo l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. L'inno di Mameli diretto da Allevi è stato presentato in serata a Torino al teatro Gobetti, dove fu suonato per la prima volta al chiuso nel dicembre 1847, nel corso di una 'serata omaggio' organizzata da Rai Radio 1 in collaborazione con la Fondazione Teatro Stabile in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. "Sono un fan del presente e faccio un inno al presente", ha detto Allevi dal palco del Gobetti rispondendo a Laura Freddi che ha sostituito Milly Carlucci (ammalata) nella conduzione della serata nella quale sono stati uniti musica, radio, sport e teatro (sono intervenuti, fra gli altri, gli attori Elio Pandolfi e il campione di pallavolo Andrea Lucchetta). Scegliere Giovanni Allevi per dirigere l'Orchestra della Rai nell'esecuzione dell' Inno di Mameli - ha detto il direttore di Rai Radio 1, Antonio Preziosi - è stata una scommessa che abbiamo voluto fare per portare l'inno nazionale ai giovani". 
Ho presenziato - per ragioni professionali - a diversi concerti del pianista, compositore e filosofo Giovanni Allevi e, in ognuna di quelle occasioni, ho osservato il pubblico: gli adolescenti si contavano sulle dita di una mano. il più giovane non aveva meno di 30 anni. Il sostenere che qualcuno porta 'l'inno nazionale ai giovani' lascia il tempo che trova. 
Quanti anni hanno i famigerati 'giovani'? 
Quindici? Venti? Trenta? Novantanove? Boh, forse bisognerebbe chiederlo a Preziosi. 
Molti autorevoli musicisti e compositori si sono scagliati contro la scelta di chiamare Allevi. Ognuno dice la sua, come al solito. Mi chiedo: che problema c'è se il sorridente, malinconico, tormentato e al contempo indomito Allevi Giovannino viene scelto per dirigere l'inno nazionale in occasione del 150 esimo anniversario della Repubblica? E' il suo momento, buon per lui. Quando c'è di mezzo il Maestro Allevi si accende l'attenzione di estimatori e detrattori, nasce il dibattito, fioccano i commenti, insomma si genera un 'movimento vitale' intorno alle notizie. Si desta l'interesse (e, con esso, la critica e/o il plauso) anche per l'esecuzione di partiture stanche, impolverate e narcolettiche.
Se lo avessero chiesto a me (e chi me lo chiede?) avrei chiamato i Mariposa. Mi terrò pronto per il 200esimo anniversario, sempre che qualcuno mi sottoponga a un trattamento di criogenesi (animazione sospesa), altrimenti non credo di arrivarci. Ci penserò più avanti.
Nel frattempo guardiamo al presente della musica:
in alto a sinistra trovate il pratico link per scaricare la trasmissione. Buon ascolto!


Tracklist
(Autore - Brano, Album, Anno di uscita)
Pat Metheny & The Heath Brothers - Arthurdoe, The Move to the Groove Session, 
2000
Abercrombie/Holland/DeJohnette - Backwoods Song, Gateway, 1975
Dave Holland Quartet feat. Kevin Eubanks - Nemesis, Extensions, 1990
Ricordo di John Barry (3 novembre 1933 - 31 gennaio 2011)
Blackfield - Open Mind, Blackfield Live in NYC, 2007
Lloyd Cole & Robert Quine - I Just Don't Know What To Do With Myself (cover), 
Great Jewish Music: Burt Bacharach, 1996
Banquet of the Spirits - Flaef, Caym - Book of Angels vol. 17, 2011
Banquet of the Spirits - Hutriel, Caym - Book of Angels vol. 17, 2011
© Tony C. & Roger M.
Banquet of the Spirits - Yahel, Caym - Book of Angels vol. 17, 2011
Miroslav Vitous - Tramp Blues, Universal Syncopation, 2003
Jack DeJohnette - India (cover), Special Edition, 1980
Towner/Gomez/DeJohnette - Waterwheel, Batik, 1978
Abercrombie/Johnson/Erskine - Right Brain Patrol, November, 1993
Marc Johnson's Bass Desire - Twister, Second Sight, 1987
Nils Petter Molvaer - Dead Indeed, Solid Ether, 2000
Anouar Brahem - L'oseau de bois, Conte de l'incroyable amour, 1992