30 Apr 2011 - Anteprima Numeri Primi

Domani puntata speciale dedicata al 1° maggio, Festa dei Lavoratori
Brani vivaci e se possibile adrenalinici, da festa, appunto.
Il sottotiolo è "Il gioco delle coppie", perché da ogni disco estrapolerò due brani, una coppia dunque.
Si tratterà nella maggioranza dei casi di dischi usciti da pochi giorni.
Sono album che contengono brani candidati a diventare i 'numeri primi' di domani?
Who knows.

29 Apri 2011 - Moebius e il jazz

© La Cosa secondo Moebius

Il jazz mi ha insegnato molto. Si espone il tema. Si ipnotizza leggermente l’ascoltatore, specie se crede di riconoscere la melodia. Poi, quando lo si ha in pugno, gli si somministra l’improvvisazione, il cui compito è di tuffarlo in un abisso di sensazioni nuove, alle quali però è stato sapientemente preparato. (…) L’esposizione del tema è il ritorno sul noto. Nell’improvvisazione si simulala follia. Ma per permettere agli altri di penetrare in questa follia, bisogna essere credibili. La follia esclude ogni forma di controllo
Jean Giraud (Moebius)
Moebius/Giraud – Histoire de mon double”, 
Edition #1, Paris, 2009

28 Apr 2011 - Vedere le differenze

© La sala prove di F. Fabbri
Nel suo interessante e ben documentato "Il suono in cui viviamo - Saggi sulla popular music" (terza edizione - ilSaggiatore tascabili) il musicologo e musicista Franco Fabbri scrive "Uso il computer e gli strumenti automatici per fare musica perché mi sono convinto che mi possano permettere di farlo meglio e in migliori condizioni, così come uso un word processor per scrivere perché facendo a meno di bianchetti, colla e altri arnesi, non dovendo preoccuparmi di cose marginali come errori di battitura o inserimenti, potendo sperimentare facilmente soluzioni diverse, cambiare parole, interpolare e così via, mi posso concentrare sulla cosa che mi interessa davvero: la scrittura".
Usare il computer per comporre musica e usare il computer per comporre testi sono due cose molto diverse. Molto. Mi sa che al Fabbri è sfuggito un dettaglio: il compositore usa uno strumento musicale (ad esempio il pianoforte) per comporre e sta lì, sullo strumento, fino a quando non viene fuori qualcosa che poi trascriverà su carta (a meno che non abbia una memoria pazzesca e allora non scrive, tiene tutto in testa). 
E uno scrittore? Ogni volta che prova a 'comporre' sporca qualcosa: un foglio con la penna, ad esempio. Con la macchina per scrivere pure è, anzi era così e, quando bisognava correggere gli errori, era tutto uno sbianchettare e mettere pecette. E' logico che per uno scrittore il computer sia la salvezza. 
Diciamocelo, se un compositore non usa più uno strumento musicale vero il motivo è un altro: preferisce dominare una macchina. Oppure si è rotto le scatole di suonare nel solito modo e cerca un'altra strada. O, se in precedenza lavorava in gruppo con altri, si è stancato degli esseri umani e ha optato per una bella, algida relazione con una macchina. 

27 Apr 2011 - Ascoltare

© Brian Eno (qualche anno fa)
"Ogni qualvolta si presenti una nuova musica, c'è anche un nuovo modo di ascoltare. E quando c'è un nuovo tipo di ascolto, ci sono nuove musiche che ne derivano. La gente inizia ad ascoltare in luoghi diversi, a differenti volumi, in differenti gruppi sociali o attraverso differenti tecnologie. Ogni qualvolta questo accade, che si tratti di una di queste condizioni o tutte insieme, allora la musica evolve da quella nicchia, per così dire, e si diffonde"
Brian Eno
"Sound Strategies"
Auditorium Edizioni 2011, libro + CD, 15 €

26 Apr 2011 - Fatti di musica

© Apparato uditivo (orecchio)
"Tra tutte le attività umane, la musica spicca sia per la sua ubiquità che per la sua antichità. Nessuna società umana di oggi o del passato documentato è mai stata priva di musica. (...) Ogni volta che degli esseri umani si riuniscono, per qualsiasi motivo, c'è anche la musica: matrimoni, funerali, lauree, soldati in marcia verso il fronte, eventi sportivi negli stadi, una notte di baldoria, la preghiera, una cena romantica, una mamma che culla il suo bambino per addormentarlo e gli studenti del college che studiano con la musica in sottofondo"
Dabiel J. Levitin
"Fatti di musica"
Codice Edizioni 2008, 26 €

25 Apr - Suggerimenti di ascolto (6)

Taraf De Haidouks + Kocani Orkestra
Band of Gypsies
Trascinanti
Per maggiori informazioni sul nuovo album "Band of Gypsies 2" andate qui

24 Apr 2011 - Tracklist Numeri Primi # 28

(Artista - Brano, Album, anno di uscita)
Joni Mitchell - All I Want, Blue, 1971
Joni Mitchell - Carey, Blue, 1971
Carole King - I Feel The Earth Move, Tapestry, 1971
Crosby, Stills, Nash & Young - Woodstock (cover), Deja Vu, 1970
Neil Young -  Southern Man, After the gold rush, 1970
Joni Mitchell - California, Blue, 1971
Judee Sill - The Lamb Ran Away with the Crown, Judee Sill, 1971
Judee Sill - Jesus Was a Crossmaker, Judee Sill, 1971
John Martyn - Bless the Weather, Bless the Weather, 1971
Joni Mitchell - A Case of You, Blue, 1971
Kaki King - Life Being What It Is, Dreaming of Revenge, 2008
Sheryl Crow - Wildflower (Acoustic version), Wildflower, 2005
bonus track:
Joni Mitchell - Goodbye Pork Pie Hat (cover), Mingus, 1979

23 Apr - Anteprima Numeri Primi

© Joni M
La prossima puntata di "Numeri Primi - Un album e le storie intorno" è dedicata a Joni Mitchell e al quarantesimo compleanno del suo "Blue", uscito nel giugno del 1971. Oltre ai brani di Joni M ci sarà spazio per songwriter coevi (John Martyn, Carole King, Judee Sill, CSN & Y) e per songwriter eredi (Kaki King, Sheryl Crow).

22 Apr 2011 - Olympia Press

© William Burroughs e Jack Kerouac
L'ascolto dell'eccellente "Interzone" di John Zorn mi ha portato a riprendere in mano "Il Pasto Nudo" di William S.Burroughs. Nella mia libreria ho l'edizione del 1992 a cura di SugarCo (casa editrice milanese nel cui catalogo sono presenti titoli come "Viaggio alla scoperta della fede", "La fede insegnata ai figli", "Volti dell'ateismo - Mancuso, Augias, Odifreddi" e "Quello che gli uomini non dicono - La crisi della virilità"). La prefazione è di Fernanda Pivano che, tra le altre cose, racconta della prima edizione del libro, a cura dell'editore francese Olympia Press che non ebbe timore di far uscire il volume nel 1959. Olympia Press è specializzato in letteratura erotica e di avanguardia. Strano e affascinante connubio.

21 Apr 2011 - Suggerimenti di ascolto (5)

North Atlantic Oscillation, "Grappling Hooks"
Brano di punta: "77 Hours"
Listen to the songs
Adatto a tutti gli amanti dei viaggi in mongolfiera 
(e del meraviglioso silenzio che si sente a 2000 metri d'altezza)

20 Apr 2011 - NAO & Blackfield live

© Avivo e Stefano
Doppio concerto ai Magazzini Generali di Milano.
Hanno aperto i North Atlantic Oscillation. Bravi, preparati e molto concentrati. Il suono era un po' impastato. Un buon concerto. Ho intervistato Sam Healy. L'intervista uscirà su Drivemagazine.
Alle 21:15 in punto sono saliti sul palco i Blackfield di Aviv Geffen e Steven Wilson.
Staordinari. Geffen era molto emo, Wilson invece era più vivace e saltellante del solito (e, come sempre, preciso al millimeto - come il resto della band, Geffen incluso).
Sound perfetto.
Per vedere un po' di foto suggerisco una capatina nel sito metallitalia.

19 Apr 2011 - Radionotturna [Zorn's Tree]

Zorn's Three - Zorn's Tree
Un'ora e mezza dedicata alla musica di John Zorn. Tredici pezzi (in tutto) estrapolati da 5 album che coprono quasi 20 anni di carriera. Non è esaustivo, me ne rendo conto. E' un primo passo e, prima dell'estate, preparerò una notturna mooolto più lunga.
Nel frattempo, ecco l'elenco dei brani trasmessi lunedì notte.
Tracklist
John Zorn - Between Two Worlds, Nova Express, 2011
[Kristallnacht]
John Zorn - Shtetls, Kristallnacht, 1992
John Zorn - Never Again, Kristallnacht, 1992
John Zorn - Tikkun, Kristallnacht, 1992
[Voices in the Wilderness]
Medeski. Martin & Wood - Niphim (cover), Voices in the Wilderness, 2003
Wayne Horvitz & Zony Mash - Tekufah (cover), Voices in the Wilderness, 2003
The Wollesens - Ne'Eman (cover), Voices in the Wilderness, 2003
[Masada 2 - Book of Angels vol. 14]
The Dreamers - Tirtael, Book of Angels vol. 14: Ipos, 2010
The Dreamers - Galizur, Book of Angels vol. 14: Ipos, 2010
The Dreamers - Kutiel, Book of Angels vol. 14: Ipos, 2010
[At the Mountains of Madness]
Electric Masada - Karaim (live in Moscow, 2005), At the Mouontains of Madness, 2005
Electric Masada - Tekufah (live in Ljubljana, 2005), At the Mouontains of Madness, 2005
Electric Masada - Kedem (live in Moscow, 2005), At the Mouontains of Madness, 2005

18 Apr 2011 - Tra due mondi

© John Zorn di giorno ψ 
Tra poche ore andrò in onda con la mia (oramai) consueta radionotturna del lunedì.
Preparando la cena pensavo al tema della trasmissione. 
Che tema? Appunto, ci pensavo per trovarne uno.
Mi è venuta in mente la frase "albero della vita". Nel post del 12 aprile scorso ho messo a corredo del testo un'opera di Bryant Art, "Tree of Life".
In questi giorni sto ascoltando molto gli album (una parte, non tutti) di John Zorn. Ho pensato: questi dischi sono un organismo vivente, sono - metaforicamente - i rami di una pianta che si protende verso il cielo e con le radici che penetrano il terreno, andando in profondità. Ed ecco il tema: Zorn's Tree. Stanotte solo brani di John Zorn, un revival della serie "Angeli @ Demoni" che andò in onda l'anno scorso ed era interamente dedicata a Mister JZ. Porterò con me un po' di cd e, da ognuno, estrapolerò 3 brani. Quindi il tema sarà anche Zorn's Three (nota: non sono certo che, in questo caso, il genitivo sassone sia corretto).
Ma non preparerò la scaletta adesso, altrimenti l'effetto sorpresa viene vanificato.
Ci sentiamo dopo, dalle 24:45, sulle frequenze 107,6 (se abitate/siete a Milano e provincia) o in streaming su www.radiopopolare.it.
© John Zorn di notte Ж 

17 Apr 2011 - Tracklist Numeri Primi # 27

(Autore - Brano, Album, Anno di uscita)
Bill Frisell & Hal Willner - 1968, Unspeakable, 2004
Bill Frisell & Hal Willner - White Fang, Unspeakable, 2004
Bill Frisell  - Chain of Fool (cover), Is that You?, 1990
Wayne Horvitz & Zony Mash - Prudence RSVP, Cold Spell, 1997
Bill Frisell - Tell Your Ma, Tell Your Pa, Ghost Town, 2000
Dave Dick Band - Rodeo Clowns (cover), Pickin' On Jack Johnson, 2005
Don Byron & Exixtential Dred - Mango Meat, Nu Blaxploitation, 1998
Bill Frisell - Procissao (cover), The Intercontinentals, 2003
Bill Frisell - I Heard It Through the Grapevine (cover), East/West, 2005
Bill Frisell & Hal Willner - Del Close, Unspeakable, 2004
bonus track:
Bill Frisell - Tales from the Far Side, Quartet, 1996

16 Apr 2011 - Anteprima Numeri Primi

© Bill Frisell - primi anni Ottanta
 Il prossimo appuntamento di "Numeri Primi - Un album e le storie intorno" sarà incentrato sul chitarrista Bill Frisell e sul suo album "Unspeakable" del 2004. Per essere precisi l'album è tanto suo quanto del produttore artistico Hal Willner. Alcuni brani sono stati scritti 'a quattro mani' ma non è questo il punto: in "Unspeakable" c'è una proficua interazione tra musicista titolare e produttore, uno scambio di competenze, una coesione in cui entrambe lavorano al meglio e al massimo delle possibilità grazie a un dialogo vero.
Non è capitato e non capita molto frequentemente.
L'ascolto dei brani di "Unspeakable" ci darà lo spunto per scandagliare il mondo di Frisell e quella scena musicale (la cosiddetta 'downtown scene' di NYC) che nel corso degli anni Ottanta  vide emergere il citato Frisell e John Zorn, Wayne Horvitz, Don Byron (ecc).

© Bill Frisell - qualche mese fa

15 Apr 2011 - La reazione del pubblico

© Richard e la tutù-girl
"E' vero, non mi piace il mondo reale. 
L'unica cosa che conta è la reazione del pubblico 
davanti a un'opera d'arte, 
statica o dinamica. 
Ora, 
a me non interessa un bel niente della reazione del pubblico
Le cose che faccio 
- teatro musicale o musica teatrale, come preferisci - 
le faccio per me, 
sono io la mia audience primaria, 
voglio essere scosso dalle mie opere"
Richard Foreman
regista e drammaturgo,
fondatore dell'Ontological Histeric Theater di NYC

14 Apr 2011 - Segnalazione evento/concerto

Sincronie presenta:
HEADSCAPE
concerto per cuffie
mercoledì 20 aprile, ore 20.30 - MEDIONAUTA, via Confalonieri 2 Milano
ingresso con prenotazione + tessera di Medionauta (3 Euro)
HEADSCAPE è un concerto immersivo che sfrutta le peculiarità dell'ascolto in cuffia 
per presentare performance altrimenti impossibili da realizzare.
Il sistema di diffusione prevede un massimo di 40 ascoltatori: è necessario prenotare. 
Ogni ascoltatore dovrà portare le proprie cuffie.
Lineup concerto:   
Alessandro Ratoci
dies_ (otolab)
NABA
korinami

13 Apr - Jamie chi?

© Jamie passeggia nei campi della mente
Jamie Saft è un musicista, un compositore e un tecnico del suono. E' un genio dal talento multiforme. Vive a Brooklyn, NY.
Dal 2000 fa parte dell'inner circle (cioè la cerchia ristretta - non poi così ristretta, in verità) dei collaboratori di John Zorn.
Per iniziare a conoscerlo vale la pena fare una visitina al suo sito
Tornerò ancora a parlare di lui. 
Chissà che prima o poi non mi capiti l'opportunità di intervistarlo. 
Who knows?

12 Apr 2011 - Noam Chomsky Said

© Bryant Art, Tree of Life
"Un'azienda è, fondamentalmente, una dittatura, con ordini che procedono dall'alto verso il basso. Finché sarà così, la democrazia avrà gravi limitazioni. Per estendere la democrazia bisogna sconfiggere questa enorme concentrazione di potere e ricchezza, introdurre procedure democratiche all'interno di tutte le istituzioni e passare dal feudalesimo industriale alla democrazia industriale. Non solo nell'industria, ma in tutte le istituzioni".
Noam Chomsky intervistato da David Jay Brown
"Riflessioni sull'orlo dell'Apocalisse"
Oscar Mondadori, 2005
10,80 €

11 Apr 2011 - Cani e Gatti by Gary Larson

© Gary Larson
L'ineluttabile lotta tra il bene, il male e l'entertainment
(secondo Gary Larson)

10 Apr 2011 - Tracklist Numeri Primi # 26

© Quincy on Henry
Scaletta 26esima puntata Numeri Primi
(Autore - Brano, Album, anno di uscita)

Quincy Jones - Baby Elephant Walk (cover), Quincy Jones explores the music of Henry Mancini, 1964 
Quincy Jones - Charade (cover), Quincy Jones explores the music of Henry Mancini, 1964
Quincy Jones - Ironside, Smackwater Jack, 1971
Quincy Jones & Bill Cosby - Hikki Burr (Kinkald Kinfolk), The Original Jam Session 1969, 2004
Jimmy Smith - Jimmy Cookin' On Top [interlude], The Original Jam Session 1969, 2004
Quincy Jones - Summer in the City (cover), You've Got It Bad Girl, 1973
Cal Tjader - Chôro e Batuque (cover), Cal Tjader Plays the Contemporary Music of Mexico and Brasil, 1962
Quincy Jones - Superstition (cover), You've Got It Bad Girl, 1973
Blues Brothers - Peter Gunn Theme (cover), The Blues Brothers O.S.T., 1980
Quincy Jones - Peter Gunn Theme (cover), Quincy Jones explores the music of Henry Mancini, 1964
Lalo Schifrin & Jimmy Smith - Mission Impossible, Mission Impossible...and more, 1968
Billy Cobham - Moon Germs, Total Eclipse, 1974
© Franchino & Quincino

09 Apr 2011 - Anteprima Numeri Primi

La prossima puntata di "Numeri Primi - un album e le storie intorno" sarà dedicata a uno dei più effervescenti direttori d'orchestra del Novecento, il signor Quincy Jones, e al suo album del 1964 "Quincy Jones explores the music of Henry Mancini".
Quincy sarà in buon compagnia: oltre ai brani del disco citato ascolteremo, Cal Tjader, Blues Brothers, Jimmy Smith e Lalo Schifrin. Ospite speciale: Bill Cosby (nelle vesti di - ehm - ballerino).

08 Apr 2011 - Jerry and the Joker

© Batman - autori copertina: Bob Kane e Jerry Robinson
Il magazine "The Comic Journal" ha recentemente dedicato ben nove pagine a una lunga e interessante intervista con Jerry Robinson, il disegnatore americano (nato il 1° gennaio 1932) che si fece le ossa lavorando nello studio di Bob Kane, l'inventore di "Batman". Robinson ebbe quasi subito un'inuizione geniale e creò il villain più cattivo di tutta Gotham City: Joker. Il disegnatore realizzò un numero imponente di copertine del sempre amatissimo Batman.
© Joker- disegno di Jerry Robinson

07 Apr 2011 - Improvisation

Improvisation is 
practice. 
The practice of improvisation 
covers a large variety 
of Arts
The improvised line 
has 
a beginning 
and 
an end.
Jacques Coursil, "Hidden Principles of Improvisation"
Arcana III - Musicians on Music, 2008
ed. Hips Road / Tzadik
34.95 $

06 Apr 2011 - Paolo Roscio (30/6/1966 - 6/4/2011)

Questa notte è mancato Paolo Roscio.
Un uomo intelligente, una persona sensibile, un musicista perspicace e veloce (nell'aprendere, nel capire, nel muoversi verso nuove direzioni). Un amico carissimo. Ci conoscemmo nel novembre del 1982. Suonavamo insieme in un gruppo di progressive agricolo. Il chitarrista e il tastierista si odiavano, entrambe avevano delle qualità ma il loro ego demente ebbe il sopravvento e mandò tutto a scatafascio. Paolo capì che aria tirava e mollò la band. Io me ne andai - finalmente - quando, dopo un disastroso concerto nel campo sportivo di San Giorgio Canavese (il paese in cui viveva Paolo all'epoca), ebbi la certezza che non ne sarebbe venuto fuori nulla di buono. Paolo guardava in altre direzioni, anche musicalmente. Fu lui a farmi scoprire "Blue Valentine" di Tom Waits, in un appiccicoso pomeriggio d'estate. Mentre ascoltavamo i brani del disco mi offri un bicchiere di acqua in cui galleggiavano strano ghiaccioli a forma di fette d'arancia dai colori molto accesi. Poi, visto che Waits è straordinario ma avevamo voglia di sentire anche delle scemenze ben fatte, passammo a "Kinotto" degli Skiantos. Ai tempi delle scuole superiori Paolo e io ci incontravamo quasi tutti i giorni feriali intorno alle 13:00 alla fermata del bus di Rivarolo Canavese. il paesotto in cui vivevo lottando contro il tedio e dove lui frequentava il Liceo Scientifico. C'è sempre stata una bella intesa tra noi. Ci siamo incontrati dopo anni di distanza fisica, nel 2009. Sentì un mio programma a Radio Pop e mi scrisse una mail. Dopo qualche settimana ci vedemmo. Era già consumato dal male che lo stava annientando un pochino alla volta. Dov'era il ragazzone aitante di un tempo? Riconobbi lo sguardo e la voce. E la qualità del pensiero. Adesso Paolo è di nuovo in movimento, chissà verso dove.
Buon viaggio amico mio,
Maurizio

05 Apr 2011 - Voci nella notte

Il titolo del post sembra quello di una trasmissione radiofonica d'altri tempi.
Come quella che John Carpenter inserì in "Fog", bellissimo film fatto con 4 soldi e un sacco di ottime idee. I soldi non producono idee: comprano, illudono, alterano le coscienze ma non rendono più creativi. Dice: "Non è vero: se un tipo un po' «creativo» avesse un vitalizio potrebbe dedicarsi totalmente alla propria creatività senza preoccuparsi di dover lavorare/guadagnare per comprarsi da mangiare".
© Boris Savoldelli, live on stage
Anche questo è vero.
Quindi?
Quindi parliamo di musica e radionotturne.
La trasmissione di questa notte aveva un tema: le voci umane.
I primi due brani aprivano la selezione in modo contro-intuitivo: si trattava di pezzi strumentali ("Between Two Worlds" di John Zorn [2011] e "Desolation Sound" di Charles Lloyd [1997]) ai quali è stato demandato il compito di introdurre il sopra citato tema, che è stato sviscerato sia con la musica, sia con le parole di un dotato e capace cantante, Boris Savoldelli, che ho intervistato qualche giorno fa. L'intervista è la parte centrale del programma, cioè è inserita nel 'cuore' della trasmissione.
Di seguito la tracklist.
In alto (o qui di fianco) a sinistra il link per scaricare e ascoltare.
Date voce alla vostra voce.

Tracklist (Autore - Brano, Album, anno di uscita)
Nota aggiuntiva: i nome dei/delle cantanti sono indicati in turchese
>> Intro:
John Zorn - Between Two Worlds, Nova Express, 2011
Charles Lloyd - Desolation Sound, Canto, 1997
>> Cuore della trasmissione: un mondo di voci umane
Tord Gustavsen Ensemble (voce: Kristin Asbjorsen) - Lay Your Sleeping Head, My Love - Restored, Returned, 2009
Savina Yannatou & Primavera en Salonico - Smilj, Smiljana (cover), Songs Of An Other, 2008
John Zorn (voce: Jennifer Charles) - Vocal Phase, Film Works XII [Three Documentaries], 2002
Boris Savoldelli - BioCosmopolitan, BioCosmopolitan, 2011
Intervista a Boris Savoldelli (inizio)
Boris Savoldelli - Concrete clima, BioCosmopolitan, 2011
Boris Savoldelli - The Discordia, BioCosmopolitan, 2011
Boris Savoldelli - Is difficult to fly without whisky, BioCosmopolitan, 2011
Intervista a Boris Savoldelli (fine)
Boris Savoldelli - Kerouac in New York City, BioCosmopolitan, 2011
Frank Zappa (voci: Mark Wolman, Howard Kaylan, John Lennon, Yoko Ono) - Scum Bag, Playground Psychotics, 1992
Todd Rundgren - Something to Fall Back On, A Cappella, 1984
Pat Metheny Group (voce: Pedro Aznar) - Mas Alla (Beyond), First Circle, 1984
Frank London (voci: Martha Cluver, Karen Goldfeder, Silvie Jensen, Matt Hensrud, Steve Hrycelak - What is Man's Worth?, A Night in the Old Marketplace, 2007
Frank London (voce: Lorin Sklamberg) - Meet Me in the Old Marketplace, A Night in the Old Marketplace, 2007
Fresu / A Filetta Corsican Voices / Di Bonaventura - La Folie Du Cardinal, Mistico Mediterraneo, 2011
Piers Faccini - A Storm Is Gonna Come, Two Grains of Sand, 2009
Emma Tricca - All Along The Hudson, Minor White, 2009
Dead Can Dance (voce: Lisa Gerrard) - Bird, A Passage In Time, 1991
Pearl Jam (voce: Eddie Vedder) - Gone, Pearl Jam, 2006

04 Apr 2011 - Lezione # 1 - Istinto

"Always Trust Your First Instincts"
(Credi sempre ai tuoi primi istinti)
John Zorn, 2009

È vero.
È sempre così, sempre.
Altrimenti: perché avremmo un istinto?

03 Apr 2011 - Tracklist Numeri Primi # 25

(Autore - Brano, Album, anno di uscita)
Edoardo Bennato - Mangiafuoco, Burattino senza fili, 1977
Edoardo Bennato - La Torre di Babele (live), Canzoni Tour, 2008
Edoardo Bennato - In prigione in prigione, Burattino senza fili, 1977
Johnny Dorelli - Lettera a Pinocchio (cover - 1961), I grandi successi di Johnny Dorelli, 2008
Johnny Dorelli - Arriva la bomba, Dorellik O.S.T., 1963
Edoardo Bennato - Dotti medici e sapienti, Burattino senza fili, 1977
Edoardo Bennato - Il gatto e la volpe, Burattino senza fili, 1977
Eugenio Finardi - Non diventare grande mai, Diesel, 1977
Elio e Le Storie Tese - Burattino senza fichi, Eat the Phikis, 1996
Solis String Quartet con E. Bennato - Cantautore, R-evolution, 2009
Edoardo Bennato - Tu grillo parlante, Burattino senza fili, 1977
Edoardo Bennato - Mangiafuoco (live), Canzoni Tour, 2008

02 Apr 2011 - Anteprima Numeri Primi

La puntata di domani di "Numeri Primi - Un album e le storie intorno
sarà dedicata a "Burattino senza fili" di Edoardo Bennato
il Long Playing che nel 1977 fece tornare in auge Pinocchio.
Il disco rimase in classifica per mesi e vendette 1 milione di copie
(erano altri tempi). 

01 Apr 2011 - Lo poteva fare anche F. Bonami

© Mr. Frank Bonami, an italian in Chicago
Francesco Bonami è direttore artistico di tre fondazioni italiane: Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Pitti Immagine Discovery (Firenze), Centro d'Arte Contemporanea Villa Manin (Udine). Lo si vede spesso al Museo d'Arte Contemporanea di Chicago, dove fa il curatore (in americano: Manilow Senior Curator - certo che gli americani sono il massimo quando si tratta di dare delle qualifiche). Accetta abbastanza volentieri anche degli incarichi one-shot, ad esempio membro dell'Advisory Board della Carnegie International nel 2004, Direttore della Biennale di Venezia nel 2003, membro del comitato scientifico della 1a Triennale di Yokohama nel 2001.
Vive negli Stati Uniti dal 1987.
Evidentemente sa ottimizzare molto bene le proprie giornate (o forse i lavori citati gli lasciano un sacco di tempo libero?), perché fa anche lo scrittore: nel 2004 ha pubblicato il romanzo "Lezioni di fumo". Non l'ho letto ma ne ho spulciato la scheda e, a dispetto del tutolo orrendo, la trama sembra molto interessante.
© Botero Fun Club
Nel 2007 è uscito - per Mondadori - il saggio "Lo potevo fare anch'io". E' un'analisi profonda e leggera dell'universo 'Arte', costituito da artisti, pseudo-artisti, galleristi, critici e poi da quelle persone che di Arte non sanno/capiscono niente di niente, ma comprano o fanno comprare opere reali o presunte tali.
Approfittando degli sconti promozionali che in questo periodo decurtano del 25% il prezzo di copertina degli Oscar Mondadori ho acquistato il suddetto saggio (settima ristampa). Contiene 33 brevi capitoli in cui il Bonami ragiona e commenta l'Arte, soprattutto Contemporanea (ma non disdegna - per chiarire meglio le questioni dibattute - di citare le pietre di Stonehenge o le opere di Goya). Ho iniziato la lettura partendo dal 26esimo capitoletto, "Artisti di confusione di massa" e poi sono passato al successivo, esilarante 27esimo cap "Epidemia di Botero", in cui mette allo scoperto il nulla obeso (molto, molto obeso e molto, molto 'nulla') che tanto sta a cuore al monotono pittore - e purtroppo pure scultore - colombiano Fernando Botero Angulo. Massì, Botero, quello che del 'disagio da pinguedine' ha fatto una ragione di vendita della propria arte, quello che disegna donne e uomini grassissimi (spesso deformi) vestiti o nudi, in città, in campagna o al mare. Spesso el Señor Fernando non si cruccia neanche di cambiare posizione alle sue creature: varia lo sfondo - ma a volte neppure quello - e il gioco è fatto.
© la coerenza di F. Botero: lo stesso soggetto in luoghi (non sempre) diversi
L'Arte è una questione di comunicazione e di espressione. E di linguaggio. Ogni Artista ha il proprio. In certi casi può essere o sembrare un linguaggio facilmente comprensibile (Andy Warhol, Roy Lichtenstein), a volte il linguaggio usato ha la forza di pugno sferrato in pieno volto (Robert Rauschenberg, Jean-Michel Basquiat), a volte il linguaggio è complesso o cripitico e quindi richiede attenzione, dedizione, devozione (Suzanna Fields, Naomie Kremer). A volte invece il linguaggio è un semplice concetto ripetuto all'infinito, come caso dei panzoni di Botero.
Non so se vi è mai capitato di incontrare persone che vivono con frustrazione la loro condizione di ignoranza (nota: per me 'ignoranza' non ha un'accezione negativa, io mi riferisco al significato, cioè il 'non sapere') e, anzichè mettersi a studiare e/o a girare il mondo per emanciparsi dall'ignoranza, cercano pezzi di cultura o pseudo-cultura che possano assimilare ovvero inglobare e, quindi, usare nelle conversazioni. Sono persone malsane, intimamente orrende, in fase di costante decomposizione spirituale. Però ci sono e può capitare di incrociarle. Ecco, le suddette persone talvolta sentono di voler dire la loro anche sul tema 'Arte'. Ma non vogliono fare fatica, non vogliono imparare, vogliono solo - appunto - dire la loro. Cosa fanno? La cosa peggiore: abbassano lo sguardo sino a individuare qualcosa che sia alla loro altezza. Per fare un esempio musicale, Keith Jarrett può essere immediato ("The Köln Concert") oppure no ("Radiance"), questa sua incostanza getta nello sconforto chi non ha tempo per arrampicarsi con lo sguardo verso lo scontroso Keith. Meglio dunque posizionare le orecchie all'altezza di un Giovanni Allevi, che (riassumento ciò che si sente dire  in giro) "non fa mica brutte sorprese, suona così bene ma così bene, lo sai che lo hanno chiamato al Blue Note - hai presente il locale di niùiorc? sì, quello - e poi, guarda, ha tanto sofferto, pensa che viveva in un monolocale e non aveva il pianoforte così suonava sul tavolo - voglio dire: sul tavolo! - e immaginava il suono del suo strumento, davvero, un genio!" ecc. Ascoltare Allevi - che è un bravo ragazzo e ha il grande pregio di farsi quasi sempre gli affari suoi - non fa male alla salute o allo spirito, ma aprire le orecchie o gli occhi significa non fermarsi a lui, significa non accontentarsi mai, significa non abituarsi a 'prendere ciò che passa il convento' (la decadente mentalità da spettatore televisivo) e andarsi a cercare altro.
Fine della digressione, torno al bel saggio scritto da Francesco Bonami
© Robert Rauschenberg
Intelligente, gustoso, ben argomentato, ironico, cattivo al punto giusto ("cattivo" per amore dell'Arte, non per invidia di questo o quell'artista) e non solo: Bonami scrive bene e comunica anche meglio. Non è possibile chiedere di più a un saggio (nel senso del libro).
Quanti complimenti. Oh be', li merita.
Nel sito ibs.it il volume è stato recensito da cinque persone che l'hanno letto. Due di esse sono entusiaste, una è molto soddisfatta, una è abbastanza soddisfatta (dice che il libro è "eccessivamente soggettivo" ma credo sia difficile non essere soggettivi quando si parla di Arti Visive e di Arti Sonore) e un'ultima persona è proprio schifata. Ognuno dice la sua.
Ne suggerisco la lettura: apre la mente, favorisce il processo di avvicinamento all'Arte Contemporanea e - che siate d'accordo o meno con quanto dice Bonomi - aiuta a discernere.