24 Gen 2011 - Finti necrologi

© Elvis P.
Nella settimana appena terminata non ho aggiornato giorno dopo giorno questo magazine. Recupererò a partire da oggi. Sono stato lontano dall'Italia e ho avuto modo di leggere "The National" (www.thenational.ae), un quotidiano pubblicato negli Emirati Arabi. E' un buon giornale, con un bell'inserto dedicato all'Arte Visiva e all'Arte Sonora. L'inserto si chiama "arts&life". Lunedì 24 gennaio 2011 la pagina di apertura dell'inserto mostrava la foto di un Jon Bon Jovi ultra-platinato che incita la folla (a cantare, a battere le mani, a eseguire salti ritmici, a lottare contro i malvagi, a riprodursi, a fare tutto ciò contemporaneamente) mentre il titolone recitava 'Long Live Rock'. Il pezzo si apriva con la frase: "Rock'n'Roll is dead, according to a rash of anxious report this month" (Il rock'n'roll è morto, stando a un elevato numero di  ansiosi servizi usciti questo mese). La famigerata questione della 'morte del rock' ogni tanto fa capolino dalle pagine dei giornali. Ma ha senso parlare della morte del rock? No. Il rock è un genere musicale e la musica, finché viene eseguita, è viva. La ragion d'essere di ogni forma d'Arte è quella di continuare a esistere e a cambiare - anche millimetricamente - istante dopo istante. La lenta e inesorabile agonia dell'industria discografica non ha niente a che vedere con la musica.

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