04 Feb 2011 - Un istante nella vita

La IDATE è una società di consulenza che si occupa di analisi di mercato. Recentemente IDATE ha pubblicato un rapporto sul mercato del libro digitale (ebook) che fotografa il presente e fa una proiezione per tentare una previsione sino al 2015. Il rapporto citato spiega che, nel 2010, l'ebook si è affermato negli Stati Uniti e in Giappone. Al momento in Europa i risultati sono modesti, tuttavia i tassi di crescita sono dell'80%. Leggere è il fatto rilevante e il supporto non conta: ognuno sceglie il più adatto a sé. Personalmente preferisco la carta e mi è utile avere sott'occhio la libreria quando si tratta di scegliere un libro da leggere. Non leggo subito i libri che compro. Li ficco su una delle mensole della libreria di casa e aspetto che venga il momento giusto. Quando arriva "il momento giusto" la prassi tipica è la seguente: alzo gli occhi, scruto tra le coste dei libri, ne scelgo uno, leggo (o rileggo) lo note ci copertina, lo metto in borsa, lo porto con me per un po' di tempo, a volte lo finisco e a volte no, quindi lo ripongo in libreria. Temo che se portassi appresso uno scatolotto contenente 400 libri digitalizzati finirei per dimenticare cosa c'è dentro, come mi succede con i brani digitali che - una volta archiviati - dimentico di avere. Non credo si tratti di tradizionalismo o di attaccamento all'oggetto fisico. O meglio, sì: l'oggetto fisico mi aiuta a definire l'opera in mezzo alle altre opere. Poche ore fa ho gironzolato tra alcune librerie e bancarelle che propongono libri nuovi o semi-nuovi a metà prezzo. C'era una nutrita rappresentanza di libri pubblicati da Abscondita e dedicati agli artisti più importanti. Ho acquistato "Keith Haring - L'ultima intervista", 50% di sconto sul prezzo originale di 13,50 euro. 
© Keith Haring e Grace Jones
L'ho letto a casa, alla luce di una piccola lampada. 
Ne estraggo una piccola porzione:
"La spontaneità è l'essenza di tutto ciò che faccio, il segreto che permette - per così dire - di trasformare un gesto in qualcosa di tangibile, in un oggetto che, nella sua forma finale, il più delle volte mi stupisce, perché non lo avevo programmato così. Ad esempio, quando voglio fare una scultura. Preparo il bozzetto 'giocando' con  forbici, cartoncino e colla, sino a quando nasce qualcosa. Raramente è un lavoro progettato e condotto in modo razionale e sistematico, così da ottenere quel determinato esito. E' quasi sempre un'esplosione di energia, più simile a un gesto che a un'azione pianificata, a una strategia. Penso che l'arte, parlo per me naturalmente, sia la registrazione di uno stato dell'essere, di un istante della tua vita: un punto in cui le tue energie e le tue forze e tutto l'ambiente circostante si fondono in quello che stai facendo. Generalmente - nel mio caso - un disegno. Anche quando dipingo, quando faccio una scultura, io disegno...Disegnare significa creare un segno e ritagliarlo nello spazio, creare qualcosa che prima non esisteva. E' creazione nella sua forma più semplice, più pura".
Keith Haring
intervistato da Jason Rubell,
NYC - 27 gennaio 1990
tratto da "Keith Haring - L'ultima intervista", 
Abscondita Editore, € 13, 50

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