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Se il concetto di bellezza muta lo dobbiamo ai nuovi modi di vedere che gli artisti elaborano nel corso della Storia. Dapprima la resistenza è inevitabile ("questa non è pittura", "questa non è scrittura" ecc) e poi, a mano a mano che gli artisti minori, contagiati dal nuovo, lo diluiscono e lo diffondono, la rivoluzione diventa luogo comune. Il ciclo si ripete ma il pittore e/o lo scrittore devono restare impassibili e persistere nella ricerca delle linee che collegano ciò che appare disgiunto".
Jeanette Winterson
"L'arte dissente"
Oscar Mondadori, 2006
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