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© Damien Hirst e il suo brillante futuro |
Potrebbe essere il cugino fuori corso o perfino lo zio disoccupato di
Graham Coxon (ex-chitarrista dei
Blur), con quell'aria rilassata e vagamente distratta da chissà quale fotografo e/o da un improvviso calo ipo-glicemico, invece no, è un artista tra i più quotati al mondo:
Style Magazine, il raffinato rotocalco mensile del
Corriere della Sera annuncia l'arrivo in Italia di
Damien Hirst - e del suo celeberrimo teschio tempestato di diamanti. Intervistato da Pierluigi Panza, alla domanda "
Quale servizio possono rendere opere come 'For the love of God' (il noto teschio diamantato. ndr), e l'arte contemporanea in genere, al mondo?" l'algido Damien risponde: "
Penso che sia un modo di vedere il mondo. Come le scienze e le religioni, l'Arte è il più importante valore del genere umano: ne abbiamo bisogno. E' più potente del denaro, per questo ci sono persone che spendono tanti soldi per un'opera".
Panza fa un'altra domanda: "
Esiste ancora l'artista o esistono solo le opere? Questa professione oggi è un brand: lei utilizza centinaia di persone per realizzare i suoi lavori.". Hirst: "
L'artista ha una visione, un'idea: è sempre stato così. Poi, per la realizzazione si sono sempre utilizzate un sacco di persone (...'sempre'? Non è vero, ndr
). L'artista, sono d'accordo, è diventato come un brand, ma può essere buono o cattivo: c'è chi produce mangimi per galline e chi belle auto".
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