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© Albert Bucci |
Oggi si è tenuta la quarta giornata del Ravenna Nightmare Film Festival.
Quattro i film proettati per altrettante esplorazioni inquietanti che hanno spaziato tra sadismo, follia, vendetta e macabra ironia. I Iungomentraggi sono stati come di consueto presentati dal direttore organizzativo Albert Bucci con il supporto silenzioso e vigile del direttore artistico Franco Calandrini.
Incubi visivi e incubi della mente, nella miglior tradizione del RNFF.
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© Franco Calandrini |
Alle 16:15 è partita la sezione Eventi Speciali con il truce "The Collector" (USA 2009), scritto e diretto da Marcus Dunstan che in questi ultimi anni si è fatto conoscere in qualità di sceneggiatore dei vari "Saw VI","Saw V", "Saw VI" e "Saw 3D - The Final Chapter". La storia: un ex-detenuto si intrufola in una elegante villa ubicata fuori mano - credendola momentaneamente disabitata - per rubare una pietra preziosa. Nell'abitazione trova sia i proprietari variamente torturati che un perverso collezionista mascherato, il quale ha disposto in tutte le stanze delle trappole mortali. Il ladro dovrà fronteggiare suo malgrado la situazione. Immagini dalle tinte sature, montaggio frenetico, tensione crescente e scariche adrenaliniche, per un'ora e mezza di malsano e sadico intrattenimento privo di qualsiasi ambizione intellettuale. Secondo film (concorso): "Godspeed" (USA 2010) di Robert Saitsyk, storia tragica e dolorosa di un ex-predicatore che perde la famiglia e, per allontanarsi dal proprio passato e dal dolore incolmabile, vive nei boschi come un fantasma. Abita in una roulotte e la sua vita sociale consiste nel mangiare qualcosa in un bar e, a fine pasto, cancellare parole e frasi da una copia della bibbia. Incontra una giovane donna, che lo porterà al cospetto delle persone che hanno distrutto la sua vita. Un film doloroso e struggente su amore e morte, ambientato in un Alaska livido e desolato. Un lavoro ben recitato e diretto con cura. Sceneggiatura adeguata ma, in alcuni punti, scritta frettolosamente.
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© Godspeed |
Terzo film (concorso): "Savage" (Irlanda 2010) di Brendan Muldwney. Dublino: un fotografo vagamente cinico e senza amici viene aggredito da due teppisti che lo trascinano in un vicolo, lo derubano, gli aprono la guancia con un cutter (taglierino), lo pestano come una bistecca e, non contenti, lo castrano. Ripresasi parzialmente dal trauma, la vittima cerca di tornare alla normalità. Passa attraverso quattro fasi: paura (teme di essere di nuovo attaccato, vede pericoli ovunque), controllo (prende in mano la situazione, frequenta un corso di auto-difesa, va in palestra), rabbia (assume steroidi e diventa aggressivo, compra e porta con sé costantemente un coltellaccio da cacciatore, gira per le strade come un ronin maledetto), vendetta (cerca di rivalersi sui suoi assalitori - identificati dalla polizia - ma non ci riesce e se la prende con due ladruncoli, uccidendoli brutalmente). Nelle mani algide e poetiche di Muldwney questa vicenda di trasformazione e cambiamento diventa un viaggio infernale nelle pieghe fredde e oscure della mente.
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© Savage |
A chiusura della giornata arriva il momento Suzi Lorraine: la giornalista, modella, attrice e sceneggiatrice specializzata in produzioni indipendeti e low-budget ha presentato uno spiritoso cortometraggio ultra-indie intitolato"The Legend of Suzi" (nel quale la tipica storia di vendetta e redenzione liberatoria viene rimaneggiata con divertita cattiveria) e "Won Ton Baby" di James Morgart, un pastiche abbastanza orripilante e disgustoso in cui non mancano momenti di sapida e repellente ironia.
Le proiezioni continuano sabato 30 ottobre e domenica 31 ottobre. Come ogni anno farà delle incursioni a sorpresa lo scrittore Valerio Evangelisti, che presenterà alcuni dei film.
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