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27 Nov 2011 - Mobster: Saviano su Scorsese
Pubblicato da
Maurizio Principato
on domenica 27 novembre 2011
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Eventi speciali
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Scorsese ci racconta la vita di quegli immigrati che, dopo generazioni, ancora portano l'accento italiano nel loro inglese e ancora si definiscono italiani anche se non l'hanno mai vista l'Italia. Con la trilogia Mean Streets (1973), Quei bravi ragazzi (1990) e Casinò (1995) non ha voluto costruire la mitologia del mobster, del mafioso. Un'epica positiva dell'antieroe. Ha semplicemente voluto raccontare la vita così com'è, come lui la percepisce e la vive, senza porsi limiti.
(Roberto Saviano, "Nei film di Martin Scorsese la mafia che conosco", laRepubblica online)
(Roberto Saviano, "Nei film di Martin Scorsese la mafia che conosco", laRepubblica online)
13 Nov 2011 - Governo 2008 / 2011 R.I.P. (Resoconti, Indagini, Pagelle)
Pubblicato da
Maurizio Principato
on domenica 13 novembre 2011
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Diario operativo
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(da Yahoo Notizie)
ROMA (Reuters) - Il governo Berlusconi se ne va senza gloria, almeno a leggere le pagelle davvero impietose che la Stampa dedica oggi a ogni singolo ministro. Eccole, in sintesi.
Giulio Tremonti (Economia): ha distrutto la sua credibilità.
Franco Frattini (Esteri): la sua Italia non è più nemmeno una potenza intermedia.
Roberto Maroni (Interni): pessimi rapporti con i sindacati, l'opposizione l'ha spesso appoggiato perché era una spina nel fianco del Pdl.
Nitto Palma (Giustizia): non ha lasciato grandi tracce di sé. Angelino Alfano: le sue riforme sono rimaste tutte sulla carta o bocciate.
Ignazio La Russa (Difesa): il suo principale vanto i pannelli solari sui tetti delle caserme.
Umebrto Bossi (Riforme): ha perso consensi riuscendo a stento a tenere a freno la rabbia delle camicie verdi.
Paolo Romani (Sviluppo): sarà ricordato per aver continuato l'opera di difesa delle aziende di famiglia.
Maurizio Sacconi (Welfare): annunci, proclami ideologici, la criticatissima uscita sul rischio terrorismo.
Mariastella Gelmini (Istruzione): ha trasformato il ministero in un campo di battaglia.
Altero Matteoli (Infrastrutture): ha dovuto guidare un dicastero che senza soldi non può fare quasi nulla.
Raffaele Fitto (Regioni): l'unico che è riuscito a strappare una delega a Tremonti
Roberto Calderoli (Semplificazione): ha subito le ire dei comuni per i primi effetti del federalismo.
Renato Brunetta (Funzione pubblica): eccesso di zelo verbale e normativo.
Ferruccio Fazio (Sanità): nessuna riforma.
Giancarlo Galan (Beni culturali): è riuscito a litigare perv il festival di Roma e Pompei continua a crollare.
Sandro Bondi: piazza al ministero figlio ed ex marito della compagna.
Saverio Romano (Agricoltura): più noto agli uffici giudiziari che al pubblico.
Luca Zaia: le quote latte pesano ancora sulle casse pubbliche.
Annamaria Bernini (Ue): non tocca palla.
Andrea Ronchi: liberalizza i servizi pubblici locali ma l'acqua è cassata dal referendum.
Stefania Prestigiacomo (Ambiente): budget ridotto dei due terzi,
buona parte destinata al dissesto idrogeologico.
Michela Brambilla (Turismo): da ricordare il suo spot sull'Italia con Berlusconi testimonial.
Giorgia Meloni (Gioventù): vaso di coccio tra due vasi di ferro, Tremonti e Sacconi.
Mara Carfagna (Pari opportunità): ricorderemo una legge (stalking), una marcia indietro sui gay
e un tentativo di dimissioni rientrate.
Elio Vito (Rapporti col Parlamento): un calvario.
Gianfranco Rotondi (Attuazione del programma): del programma pochissimo è stato fatto.
Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano.
Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
08 Nov 2011 - Lo straordinario BLOG di Marco Bracconi
Pubblicato da
Maurizio Principato
on martedì 8 novembre 2011
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