Eravamo a cena, a casa sua, una sera d'estate del 1991.
C'erano anche un paio di amici. Uno di loro aveva voluto a tutti i costi cucinare i gamberoni e aveva lordato di olio il muro dell'angolo cottura. La casa era sua (di lei), di conseguenza anche l'angolo cottura era suo (di lei), gli amici li avevo portati io e, pertanto, ero il diretto e unico responsabile degli schizzi d'olio inaspettati e ovviamente sgraditi.
Dopo i gamberoni (che non mi sono mai piaciuti) e prima del caffé (che adoro) lei cominciò a dire che DOVEVO portarla a ballare. Insisteva. Insisteva. Ma quanto insisteva. Voleva ballare il rock'n'roll acrobatico. Ero allibito & ammutolito. Insisteva. Più tacevo e più insisteva. Poi all'improvviso ruppi le acque e dissi, senza pensare: "Io i rock'n'roll non lo ballo. Io il rock'n'roll lo suono". Smise di insistere. Finalmente scese il silenzio.
Ci lasciammo alla fine dell'estate, finalmente.
Ed ora, musica!
MAU's
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