14 Mag 2011 - Anteprima Numeri Primi

Per me i Byrds sono uno dei gruppi più importanti degli anni Sessanta.
Perché?
Per molte ragioni. La più importante è che furono il tramite tra il passato e il futuro. Presero il folk, lo scossero con le chitarre elettriche, lo rimpolparono con arrangiamenti vocali sublimi, fecero tesoro di esperienze o sensazioni (spontanee o "indotte") e, da tutto ciò, nacque il loro contributo alla psichedelia.
Quella dei Byrds fu una forma d'arte sonora aperta da cui era possibile attingere e su cui era possibile costruire mandando così avanti l'evoluzione della musica popolare (la stessa cosa non si può dire dei Beatles che - se pur innovativi, sorprendenti, straordinari, geniali e tutto il resto - crearono una forma di arte sonora chiusa cioè che potevano usare solo loro e tutti gli altri, nel migliore dei casi, erano pallidi imitatori).
I Byrds allargarono gli orizzonti della musica e ampliarono sia la coscienza che la conoscenza di chi ascoltava.
La prossima puntata di "Numeri Primi - Un album e le storie intorno" è dedicato a "5th Dimension" dei Byrds.

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