31 Gen 2011 - Tracklist Numeri Primi # 17

© Lezioni di Piano
"The Piano" ("Lezioni di Piano") è un'opera in cui immagini e suono si intrecciano perfettamente. Il film di Jane Campion è uno dei migliori lavori degli anni Novanta (e della Storia del cinema). Le composizioni di Michael Nyman sono in perfetta sintonia con le intenzioni e con il talento visionario della regista. La 17esima puntata di "Numeri Primi - Un Album e le le Storie intorno" è dedicata alla colonna sonora de "The Piano". L'ascolto dei brani di Nyman e di altri artisti assimilabili a lui (Nova Nova, XTC, Uri Caine, Talk Talk) consente l'esplorazione di un mondo sonoro nel quale non ci sono divisioni o steccati di 'genere' e la musica fluisce senza fermarsi mai.

Tracklist
(Autore - Brano, Album - anno di uscita)
Michael Nyman - The Heart Asks Pleasure First, The Piano - 1993
Michael Nyman - A Wild and Distant Shore, The Piano - 1993
Michael Nyman - The Fling, The Piano - 1993
Nova Nova - Bewildered, Megasoft Office '98 - 2000
XTC - River of Orchids, Apple Venus Pt. 1 - 1999
Uri Caine - First Movement, Uri Caine Plays Mozart - 2007
Noël Akchoté - Giving You Up, So Lucky, 2007
Michael Nyman - The Disposition of the Linen, The Draughtsman's Contract, 1982
Michael Nyman - An Eye for Optical Theory, The Essential Michael Nyman, 1993
Michael Nyman - Miranda, The Essential Michael Nyman, 1993
Michael Nyman - The Sacrifice,The Piano - 1993
Talk Talk - Desire, Spirit of Eden, 1988

30 Gen 2011 - Che cos'è la musica (5)

© La musica di Jackson P
Provare a definire la musica, cioè sperticarsi nell'arduo tentativo di dire cos'è o cosa dovrebbe essere, è un affascinante e forse vacuo esercizio. Nel web ci sono migliaia di aforismi dedicati alla musica. Cercarli, individuarli e infine leggerli è un passatempo tutto sommato innocuo e perfino rassicurante. Non è del tutto inutile, d'accordo, ma l'attività fondamentale non è affannarsi a descrivere o a classificare la musica (e nemmeno a decretarne lo stato di salute) bensì ascoltarla, ascoltarla e ancora ascoltarla.

29 Gen 2011 - Che cos'è la musica (4)

© Jackson P(ensieroso)
"Il ritmo ha qualcosa di magico.
Ci fa perfino credere che il sublime ci appartenga".
Johann Wolfgang Goethe

28 Gen 2011 - Che cos'è la musica (3)

© Jackson P.
"La tua musica è la tua esperienza, 
i tuoi pensieri, 
la tua saggezza. 
Se non la vivi, non verrà mai fuori dal tuo strumento".
Charlie Parker

27 Gen 2011 - Che cos'è la musica (2)

© Jackson P.
"La musica non esprime se non la quintessenza della vita e dei suoi avvenimenti,
 mai questi stessi.
Ciò che nella musica vi è di ineffabilmente intimo eppure così inspiegabile 
sta nel riprodurre tutti i moti della nostra più intima natura, 
ma senza la loro tormentosa realtà".
Arthur Schopenhauer

26 Gen 2011 - Che cos'è la musica (1)

© Jackson P.
"La musica è il solo passaggio che unisca l'astratto al concreto".
Antonin Artaud

25 Gen 2011 - Il commento del regista

© Eraserhead
Spesso i film in DVD sono accompagnati da - scusate la parola - accattivanti extra, ad esempio i backstage (con le papere di attrici e attori), le scene tagliate (e se sono state tagliate una ragione c'è), i trailer, le interviste sul set, le schede biografiche di questa e quello. Molti lungometraggi, inoltre, sono corredati anche da una traccia audio aggiuntiva contenente il commento del regista e/o di altri addetti ai lavori. Mi sono chiesto in più occasioni se e quanto il citato commento sia necessario. Ancora non l'ho capito e, nel frattempo, guardo tutti gli extra dall'inizio alla fine. In genere non aggiungono niente al film ma, anzi, gli tolgono un po' di magia. Oggi mi è capitato di leggere - nel libro "In acque profonde - Meditazione e creatività", Oscar Mondadori - questo pensiero di David Lynch relativo al 'commento del regista':
 "Nei dvd dei miei film non inserisco la traccia con i commenti del regista. So che gli extra piacciono ma, con tutte queste aggiunte, sembra proprio che il film sia andato a farsi benedire. Dobbiamo salvaguardarlo. Dovrebbe esserci il film e basta. Lavori sodo per dare al film un certo aspetto, non lo si dovrebbe continuamente ritoccare. I commenti del regista aprono la strada alla possibilità che il pubblico cambi la propria interpretazione della cosa in assoluto più importante: il film. Non sminuisco affatto l'importanza di raccontare aneddoti che circondano un film, ma commentarlo durante le riprese è un sacrilegio".

24 Gen 2011 - Finti necrologi

© Elvis P.
Nella settimana appena terminata non ho aggiornato giorno dopo giorno questo magazine. Recupererò a partire da oggi. Sono stato lontano dall'Italia e ho avuto modo di leggere "The National" (www.thenational.ae), un quotidiano pubblicato negli Emirati Arabi. E' un buon giornale, con un bell'inserto dedicato all'Arte Visiva e all'Arte Sonora. L'inserto si chiama "arts&life". Lunedì 24 gennaio 2011 la pagina di apertura dell'inserto mostrava la foto di un Jon Bon Jovi ultra-platinato che incita la folla (a cantare, a battere le mani, a eseguire salti ritmici, a lottare contro i malvagi, a riprodursi, a fare tutto ciò contemporaneamente) mentre il titolone recitava 'Long Live Rock'. Il pezzo si apriva con la frase: "Rock'n'Roll is dead, according to a rash of anxious report this month" (Il rock'n'roll è morto, stando a un elevato numero di  ansiosi servizi usciti questo mese). La famigerata questione della 'morte del rock' ogni tanto fa capolino dalle pagine dei giornali. Ma ha senso parlare della morte del rock? No. Il rock è un genere musicale e la musica, finché viene eseguita, è viva. La ragion d'essere di ogni forma d'Arte è quella di continuare a esistere e a cambiare - anche millimetricamente - istante dopo istante. La lenta e inesorabile agonia dell'industria discografica non ha niente a che vedere con la musica.

23 Gen 2011 - Tracklist Numeri Primi # 16

© De André + PFM
Fabrizio De André e la Premiata Forneria Marconi, in tour: quando la notizia si diffuse - sul finire del 1978 - a molti sembrò una bestemmia. Ma come, De André si mette a fare il rocchettaro? Ma come, la PFM si ammoscia al seguito di un cantautore? A dispetto delle osservazioni di molti detrattori, il lavoro realizzato dalla "strana coppia" fu eccellente. I brani di De André vennero rivitalizzati con arrangiamenti accurati e spesso geniali. Dal canto suo anche la PFM portò a casa una lezione importante: a volte è importante che il testo di una canzone abbia qualcosa da dire.
Nel corso della puntata verrà dato ampio spazio ai Volumi 1 e 2 che documentano i concerti di De André con la PFM (registrati nel gennaio del 1979). Verrà inoltre inquadrato brevemente il prog italiano del 1979, anno di transizione per molte band come PFM, Banco, Le Orme.

Scaletta
(Autore - brano, album - anno di uscita)

© De André (sullo sfondo Lucio Fabbri)

F. De André - Bocca di rosa, De André + PFM dal vivo - Vol. 1 (1979)
F. De André - Un giudice, De André + PFM dal vivo - Vol. 1 (1979)
F. De André - Un malato di cuore, Non all'amore Non al denario Nè al cielo (1971)
PFM - I cavalieri del tavolo cubico, Passpartù (1978)
F. De André - Amico fragile, De André + PFM dal vivo - Vol. 1 (1979)
Banco - Il ragno, Capolinea (1979)
Florian - Le Orme, Florian (1979)
F. De André - Il testamento di Tito, De André + PFM dal vivo - Vol. 2 (1980)
PFM - Il pescatore (cover), www.pfmpfm.it (il Best) (1998)

22 Gen 2011 - C'è sempre una prima volta

© Fabrizio De André
"Numeri Primi - Un Album e le Storie intorno" giunge piacevolmente alla sua 16esima puntata. Il ciclo iniziò nello scorso ottobre e, in questi mesi, ha puntato l'attenzione principalmente su album anglo-americani. Domenica 23 gennaio, per la prima volta, il protagonista della puntata sarà un disco italiano: l'album dal vivo registrato da Fabrizio De André e la Premiata Forneria Marconi esattamente 32 anni fa, nel gennaio del 1979. Un disco straordinario che consta di due volumi (pubblicati nel 1979 e nel 1980) e che segnò il mio passaggio dall'infanzia all'adolescenza, sia come ascoltatore che come essere - diciamo così - umano.

21 Gen 2011 - Decalogo 2011

© Poet Sounds
DECALOGO PER ESPLORATORI e RICERCATRICI
1
Arrampicatevi sulla Statua della Libertà
2
Cercate di raggiungere l'irraggiungibile
3
Siate ingenui, innocenti, non-cinici, come se foste appena atterrati sulla Terra (come in realtà siete, come in realtà tutti siamo), sbalorditi da quello su cui siete stati scagliati
4
Siate un reporter dallo spazio esterno, che inoltra dispacci a qualche supremo caporedattore che crede alla rivoluzione totale dei fatti e abbia scarsa tolleranza per le stronzate
5
Leggete tra le righe dei discorsi umani
6
Evitate la provincia, mirate all'universo
7
Uscite allo scoperto, fuori dall'armadio: è buio lì dentro
8
Pensate pensieri lunghi in frasi brevi
9
Resistete molto, obbedite meno
10
Liberate segretamente ogni essere in gabbia che vedete

Lawrence Ferlinghetti

20 Gen 2011 - Cos'è una poesia (2)

© Verso l'ignoto
Poesia
è un'incursione sovversiva
sull'obliata lingua
dell'inconscio
collettivo
LawrenceFerlinghettiCos'èLaPoesiaSfidePerGiovaniPoetiPiccolaBibliotecaOscarMondadori©2002-6,80€

19 Gen 2011 - Cos'è una poesia (1)

© Ascensione
Una poesia
la si può fare in casa
con ingredienti
di tutti
i giorni.
Sta
in una pagina
sola
ma può riempire un mondo e sta bene
nella tasca
di un cuore
Lawrence Ferlinghetti
Cos'è la poesia - Sfide per giovani poeti
Piccola Biblioteca Oscar Mondadori © 2002 - 6, 80 €

18 Gen 2011 - Dentro la notizia

© Dentro la notizia
In queste fredde giornate di metà gennaio le notizie che affollano le prime pagine dei quotidiani nazionali riguardano in larga parte un unico, penoso tema e un unico, inestinguibile personaggio. L'oggetto delle notizie in questione è noto. Da più parti (avverse o favorevoli) si levano commenti di ogni genere. I commenti di numerosi detrattori sono conditi con parole ad effetto, come 'fuga di notizie' e 'inattendibilità delle fonti'. Per quanto riguarda il concetto di 'fonti' mi sembra utile riportare questo paragrafo, estrapolato dal saggio 'La fabbrica del consenso':
"Necessità economica e reciprocità di interessi spingono i mass media in una relazione simbiotica con potenti fonti di informazione. Televisioni e giornali hanno bisogno di un flusso costante e affidabile di informazioni allo stato grezzo, in quanto ogni giorno devono soddisfare la domanda di notizie e dar corso ai servizi giornalistici previsti. Non possono permettersi di avere giornalisti e fotografi dovunque possano verificarsi eventi di rilievo. I vincoli economici impongono loro di concentrare le proprie risorse nei luoghi in cui spesso emergono novità di rilievo, in cui abbondano indiscrezioni o fughe di notizie o in cui si tengano regolarmente conferenze stampa. Nodi centrali di questa attività di raccolta sono, a Washington D.C., la Casa Bianca, il Pentagono e il Dipartimento di Stato. A livello locale, a offrire regolarmente materia per scoop giornalistici sono il Municipio e il Dipartimento di Polizia. Fornitori credibili di storie meritevoli di divulgazione sono spesso anche società e gruppi commerciali. Queste burocrazie elaborano un volume enorme di notizie, sicché sono in grado di soddisfare le necessità degli organi di informazione garantendo loro i flussi costanti e affidabili di cui hanno bisogno. Questa complementarietà è stata illustrata da Mark Fishman con quello che egli chiama "principio dell'affinità burocratica: il bisogno di dati di una burocrazia dell'informazione può essere soddisfatto soltanto da altre burocrazie". Le fonti del governo e del mondo della produzione hanno anche il grande merito di avere uno status e un prestigio riconoscibili. Per i mass media questo è importante".
Noam Chomsky, Edward S. Herman
"La fabbrica del consenso"
Tascabili Il Saggiatore, 13,00 €

17 Gen 2011 - Non ci sono saggi

© Kary Mullis, con surf
"Non ci sono saggi seduti lassù a contemplare il mondo dall'osservatorio privilegiato dei loro ultimi venti anni di vita, assicurandosi che la cultura da loro accumulata venga utilizzata. Dobbiamo farcela contando solo sulla nostra intelligenza. E dobbiamo tenere presente - quando qualcuno annuncia al telegiornale che la temperatura globale sta aumentando, che gli oceani si stanno trasformando in fogne o che metà della materia esistente sta andando indietro nel tempo - che i media sono alla mercé degli scienziati che hanno l'abilità di mobilitarli e che gli scienziati dotati di questa capacità spesso non tengono d'occhio la bottega. Più probabilmente, tengono d'occhio il loro stipendio"
Kary Mullis,
"Ballando nudi nei campi della mente"
Tascabili Baldini Castoldi Dalai, 6,90 €

16 Gen 2011 - Tracklist Numeri Primi # 15

© Pete Townshend e John Entwistle
Agli Who vanno attribuiti molti meriti, primo tra tutti quello di aver lasciato un segno profondo nella Storia del Rock grazie a canzoni solide, incisive e inattaccabili. Tra gli anni Sessanta e Novanta del secolo scorso moltissime band di tutto il mondo (dagli MC5 ai Pretenders ai Pearl Jam) svilupparono un approccio energico - e quasi sempre scevro da compromessi - alla composizione e all'esecuzione, grazie alla direzione musicale indicata da Townshend, Moon, Entwistle e Daltrey che incarnarono in modo originale l'evoluzione della 'teenage music': dal pop ruvido, aggressivo e underground di matrice Mod al concept power rock. La presenza scenica del quartetto - ci sono diversi video in YouTube, non perdeteli - era notevole. Dischi come "Tommy" (1969), "Who's Next" (1971) e "Quadrophenia" (1973) conservano tutt'oggi una freschezza e una carica straordinaria. La ragione è semplice: si basavano su idee nuove e forti.
A "Who's Next" è dedicata la puntata odierna di "Numeri Primi - Un album e le storie intorno". In origine "Who's Next" non doveva essere 'soltanto' un disco, ma si trattava di un progetto - denominato "Lifehouse" - che comprendeva anche la realizzazione di un film ad alto budget, di un musical ecc. Per numerose ragioni "Lifehouse" verrà realizzato nella sua quasi totalità solo molti anni dopo.

Tracklist
(autore - brano, album (anno di uscita) )
© Pete Townshend e Keith Moon
The Who - Baba O'Reily, Who's Next (1971)
The Who - Love Ain't For Keeping, Who's Next (1971)
The Who - Going MobileWho's Next (1971)
The Who - Won't Get Fooled Again, Who's Next (1971)
Brian Auger & Julie Driscoll - Indian Rope Man, Brian Auger & Julie Driscoll (1968)
Marc Bolan & T.Rex - The Motivator, Electric Warrior (1971)
The Jesus Christ Original Cast - What's the Buzz, Jesus Christ Superstar (1970)
The Who - We're Not Gonna Take It, Tommy (1969)
The Action - I'll Keep Holding On (1966), Nuggets Box 2 Vol. 1 (2001)
The Red Square - You Can Be My Baby (1966), Nuggets Box 2 Vol. 3 (2001)
Van Morrison & Them - I Can Only Give You Everything (1966), Nuggets Box 2 Vol. 2 (2001)
The Creation - How Does It Feel (1967), Nuggets Box 2 Vol. 4 (2001)

15 Gen 2010 - Le stelle di David - Intuito (3)

© David Lynch
"La vita è piena di concetti astratti e l'unico modo per venirne a capo è usare l'intuito
Intuire è vedere la soluzione: vederla e conoscerla. Ragione e sentimento camminano a braccetto. Una condizione fondamentale per il regista. Come fare perché una cosa ti sembri ben fatta? Tutti hanno a disposizione gli stessi strumenti: le cineprese, le pellicole, il mondo, gli attori. E' nel mettere insieme questi elementi che si vedono le differenze. E' qui che entra in scena l'intuito. Personalmente, credo che l'intuito si possa affinare e dilatare con la meditazione, immergendosi nel Sé. C'è un oceano di coscienza in ciascuno di noi, un oceano di soluzioni. Quando ti immergi in questo oceano, nella coscienza, lo ravvivi. Non ti immergi però alla ricerca di una soluzione particolare: lo fai per ravvivare l'oceano di coscienza. Allora l'intuito si affina e trovi un modo per risolvere i problemi: sai quando una cosa non va del tutto bene e sai come fare in modo che per te sia ben fatta. Questa facoltà cresce e tutto fila molto più liscio".
David  LynchΞ"In acque profonde - Meditazione e creativitàΞ♫ Oscar Mondadori © 2008  8,80 €

14 Gen 2010 - Le stelle di David - I Sogni (2)

© David Lynch 
"Adoro la logica dei sogni. 
Mi piace il modo in cui si svolgono. 
Raramente, però, ho preso spunto da essi. Prendo più spunti dalla musica o da una semplice passeggiata. Nel caso di 'Velluto Blu', però, mi trovavo in serie difficoltà con la sceneggiatura. L'avevo già riscritta quattro volte. Verso la fine incappavo sempre in alcuni problemi. Poi, un giorno, mi trovavo in ufficio: dovevo entrare nell'ufficio accanto per parlare con una persona. Chiesi un pezzo di carta alla segretaria, perché di colpo ricordai di aver fatto un sogno la notte prima. EUREKA! Tre piccoli elementi di quel sogno risolvevano tutti i miei problemi. Ma è successo solo quella volta".
David Lynch,
"In acque profonde - Meditazione e creatività"
Oscar Mondadori © 2008 - 8,80 €

13 Gen 2010 - Le stelle di David - La Paura (1)

© David Lynch 
Il 20 gennaio prossimo David Lynch compirà 65 anni. 
L'imminente anniversario mi fornisce l'occasione per dedicare, a partire da oggi, alcuni post ai pensieri del regista. Si tratterà di riflessioni estratte da "In acque profonde - Meditazione e creatività" (Oscar Mondadori © 2008 - 8,80 €).
Nel capitolo "La paura" Lynch scrive: "Sento storie di registi che sbraitano contro gli attori o che magari usano l'inganno per strappare loro una buona rappresentazione. Alcuni invece cercano di tirare avanti tutta la baracca facendo leva sulla paura. Secondo me è una buffonata: è un comportamento patetico e stupido allo stesso tempo. Quando le persone hanno paura non vogliono andare al lavoro. Troppi individui ai giorni nostri provano questo sentimento. La paura comincia quindi a trasformarsi in odio ed ecco che iniziano a detestare il solo fatto di andare al lavoro. (...) Se dirigessi il set servendomi della paura, otterrei l'un per cento - e non il cento per cento - di ciò che ottengo normalmente. E non sarebbe affatto divertente percorrere la strada insieme. Dovrebbe esserlo, invece. Nel lavoro, come nella vita, dovremmo andare tutti d'accordo. (...) Se una casa cinematografica, invece di infondere paura, offrisse a tutti gli addetti al lavoro un modo per immergersi in se stessi (per iniziare ad ampliare l'energia e l'intelligenza), questi farebbero gli straordinari gratis. Sarebbero molto più creativi. La casa cinematografica farebbe un gran balzo in avanti. E' così che potrebbero andare le cose. Non vanno così, ma sarebbe facilissimo cambiarle".

12 Gen 2011 - Revival

© Casablanca, la tomba di Ettore Sottsass 
La variegata pratica del 'Revival' consiste solitamente nel riesumare il passato (violando carcasse dimenticate, oggetti sbeccati e ricordi impolverati) quando non ci sono - o sembra non ci siano - altri stimoli in circolazione. In realtà tutto, tanto l'espressione quanto la comunicazione, è sempre in costante movimento e quindi gli stimoli ci sarebbero eccome. Purtroppo, per quanto visibili e/o tangibili, non è così semplice individuarli velocemente con chiarezza per poi codificarli o interpretarli, c'è sempre bisogno di tempo per farlo in modo adeguato. Quindi, nel frattempo, ecco che fioriscono articoli e/o reportage che parlano di questo e quel revival. Per esempio ne Style Magazine, il rotocalco estetizzante del Corriere della Sera (già citato ieri a proposito della visual popstar Damien Hirst), Augusto Veroni firma un pezzo intitolato "Com'è pop, il tuo watch!" che, nell'occhiello, recita: "E' l'ora degli anni Ottanta, il decennio dei videogiochi, del cinema cyber-punk e delle mode yuppie rampanti (...)". L'articolo si apre in modo netto e inequivocabile: "I revival vanno e vengono, ma quello degli anni Ottanta è sempre in voga: moda, musica, società, oggi gli eighties rivivono ovunque. Un mito che evoca la basicità e la funzionalità degli oggetti, spesso conditi da un look appariscente, ironico, mai scontato e alla portata di tutti".
Veroni ha ragione: spesso le intenzioni erano proprio queste, essere appariscenti e ironici, ma altrettanto spesso le - diciamo così - buone intenzioni si traducevano in freddi e ottusi esercizi di stile, come nel caso degli inutilmente smaglianti prodotti ideati e realizzati dal Memphis Group capitanato dal pur bravo - e nelle foto quasi sempre, chissà perchè - mah!, abbacchiato - Ettore Sottsass. Per rinfrescare la memoria a propositi del catalogo 'Memphis Group' - che testimonia l'involuzione che trasformò gli hippy days degli anni Sessanta/Settanta negli happy (?) days degli anni Ottanta - vi nvito a fare un giro qui: http://www.flickr.com/photos/memphis-milano.

11 Gen 2011 - Il teschio del genio

© Damien Hirst e il suo brillante futuro 
Potrebbe essere il cugino fuori corso o perfino lo zio disoccupato di Graham Coxon (ex-chitarrista dei Blur), con quell'aria rilassata e vagamente distratta da chissà quale fotografo e/o da un improvviso calo ipo-glicemico, invece no, è un artista tra i più quotati al mondo: Style Magazine, il raffinato rotocalco mensile del Corriere della Sera annuncia l'arrivo in Italia di Damien Hirst  - e del suo celeberrimo teschio tempestato di diamanti. Intervistato da Pierluigi Panza, alla domanda "Quale servizio possono rendere opere come 'For the love of God' (il noto teschio diamantato. ndr), e l'arte contemporanea in genere, al mondo?" l'algido Damien risponde: "Penso che sia un modo di vedere il mondo. Come le scienze e le religioni, l'Arte è il più importante valore del genere umano: ne abbiamo bisogno. E' più potente del denaro, per questo ci sono persone che spendono tanti soldi per un'opera".
Panza fa un'altra domanda: "Esiste ancora l'artista o esistono solo le opere? Questa professione oggi è un brand: lei utilizza centinaia di persone per realizzare i suoi lavori.". Hirst: "L'artista ha una visione, un'idea: è sempre stato così. Poi, per la realizzazione si sono sempre utilizzate un sacco di persone (...'sempre'? Non è vero, ndr). L'artista, sono d'accordo, è diventato come un brand, ma può essere buono o cattivo: c'è chi produce mangimi per galline e chi belle auto".

10 Gen 2010 - Ogni giorno

© Ray C.
"Ho scoperto che se ogni giorno mi sedevo alla scrivania e mi ci applicavo con diligenza, potevo scrivere racconti sul serio e con una certa continuità. 
Questa è stata probabilmente la più grande scoperta che ho fatto"
Raymond Carver,
"Niente trucchi da quattro soldi"
minimum fax © 2002, 7 €

09 Gen 2011 - Tracklist Numeri Primi # 14

© The Mouse of the Rising Sun
Una puntata insolita, dedicata al suono (e alle innumerevoli storie legate ad esso), ovvero al tratto distintivo che ha caratterizzato tutte le canzoni (più e meno significative) degli ultimi decenni. Un'esplorazione - parziale ma appassionata - dei suoni e dei loro cambiamenti, dal 1962 al 2009. 
Bonus track: "25 O'clock", uno degli esempi di maggior accuratezza per quanto concerne la rievocazione a posteriori di sonorità che hanno caratterizzato un'intera epoca (che purtroppo è durata soltanto tre anni: l'era psichedelica, 1966-1969).

Tracklist
(autore - album, brano, anno di uscita)
Herbie Hancock - Takin' Off, Watermelon Man, 1962
Petula Clark - Downtown, Downtown, 1964
The Meters - The Meters, Cissy Strut, 1969
Joe Cocker - Mad Dog and Englishman, Space Captain, 1970
Todd Rundgren - Something/Anything?,  I Saw the Light, 1972
Tim Buckley - Sefronia, Quicksand, 1973
Little Feat - Waitin' For Columbus, Teenage Nervous Breakdown (Live '77), 1978
DEVO - Are We Not Men? We Are Devo, Satisfaction (cover), 1978
The Stray Cats - Stray Cats, Rock This Town, 1981
John Carpenter - Escape from New York, Main Title, 1981
Frank Zappa - Them or Us, Ya Hozna, 1984
John Zorn - Filmworks 1986-1990, The Good, The Bad and The Ugly (cover), 1992
April March - Chick Habit (cover), Chick Habit, 1995
Elio e Le Storie Tese - Gattini, Nella Vecchia Azienda Agricola, 2009
Bonus track: The Dukes of Stratosphear - 25 O'clock, 25 O'clock, 1985

08 Gen 2011 - Punti di vista

© Frank Zappa, il capellone
Un intervistatore con una gamba di legno disse a Frank Zappa:
"Con quei capelli lunghi, 
da dove sono seduto io, 
potresti essere una donna".
Frank Zappa risposte:
"Da dove sono seduto io, 
tu potresti essere un tavolino"
tratto da
"Qualunque cosa pensi, pensa il contrario"
di Paul Arden
TEA © 2006

07 Gen 2011 - Radioepifania

© Wes Wilson
Secondo gli antichi greci l'Epifania (ἐπιφάνεια) era la manifestazione tangibile di una divinità, che avveniva con miracoli, segni o visioni. Il concetto di visione - spontanea o indotta attraverso la meditazione e/o con l'impiego di sostanze coadiuvanti come gli acidi lisergici - è centrale nella cultura psichedelica, che auspicava un allargamento della coscienza. Tentando uno spericolato sillogismo: se l'Epifania è Visione e la Visione è Psichedelia, allora l'Epifania è Psichedelia. Anche per questa ragione la mia selezione radiofonica musicale del 6 gennaio appena passato ha avuto una forte - ma non esclusiva - connotazione psichedelica.
A seguire: i 24 brani della tracklist.

Epifania 2011 - Scaletta
(Autore - Brano, Album, Anno di uscita)
Prima Parte
Little Feat - The Fan, Hoy Hoy, 1981
Cream - Outside Woman Blues, Disraeli Gears, 1967
The Executives - Tracy Took a Trip, The Rubble Collection vol. 2 - 2003
Elio e Le Storie Tese - Psichedelia 2009, Gattini, 2009
North Atlantic Oscillation - Ceiling Poem, Grappling Hours, 2009
Engineers - There Will Be Time, In Praise of More, 2010
Engineers - Clean Coloured Wire, Three Fact Fader, 2009
White Tree - Kyril, Cloudland, 2009
Michael Brecker - Tumbleweed, Pilgrimage, 2007
Giovanni Falzone - So What/Foxy Lady, Mosche Elettriche Around Jimi, 2010
Petula Clark, Downtown, Downtown, 1964
© Color Blind Test - 1971
Seconda Parte
Porcupine Tree - Buying New Soul, Recordings, ed. 2010
Pat Mastellotto - Salvaging remix, Steven Wilson Insurgentes Remix, 2009
Japan - Canton, Oil on Canvas, 1983
Nick Kershaw - The Riddle, The Riddle, 1984
The Pineapple Thief - To Live and Die to..., Show a Little Love EP, 2010
Roberto Cecchetto - Deep Blue, Mantra, 2010
Jefferson Airplane - White Rabbit, Surrealistic Pillow, 1967
Love - My Little Red Book, Love, 1966
The Milk and Honey Band - Incredible Visions, Dog Eared Moonlight, 2009
Giorgi/Petrella/Lombardini/Cocchi - GB Band Introduction, The Plug/Dawn, 2010
Billy Preston - Outa-Space, I Wrote a Simple Song, 1971
Quartetto Alborada - Forever, Ethos, 2010
Gerry Rafferty - Baker Street, City to City, 1978

06 Gen 2011 - La radio dei giorni di festa

© Il 2010 diventa 2011
Il 2011 inizia tirando le somme del 2010, per lo meno musicalmente. Molti collaboratori di Radio Pop sono stati ingaggiati per assemblare i cosiddetti "Best of" relativi all'anno appena passato. E' una prassi molto interessante che mette in luce la visione di ogni collaboratore coinvolto. Ieri sera ho trasmesso la mia selezione. In studio, prima di me, c'era Luca Trambusti, il quale ha confezionato, tra le 15:40 e le 17:00, una variegata trasmissione pomeridiana ravvivata da brani di Joe Jackson, Oasis, King Crimson and more. Alle 17:00 il Trambusti mi ha cortesemente ceduto microfono, mixer e sedia ergonomica. Siamo riusciti a chiacchierare velocemente durante il passaggio di consegne. Avrei voluto iniziare la mia selezione con un brano dei Daft Punk tratto dalla loro colonna sonora di "Tron Legacy". Ero prontissimo per farlo e avevo un brano ("End of Line") in formato MP3, lì in stand by. Purtroppo un inaspettato conflitto tra WinAmp (che uso - come tutti in studio - per mandare in onda i brani MP3) e Wavelab (il software con il quale registro le mie trasmissioni) ha mandato a monte la mia intenzione. Ho ripiegato istantaneamente sul brano barocco che apre l'ottimo lavoro del Quartetto Alborada, formazione alla quale ho dato molto spazio in queste ultime settimane. Avevo immaginato un inizio semi-techno per la trasmissione e invece è successo tutt'altro: amo gli imprevisti, stimolano la creatività e la produzione di adrenalina. Di seguito trovate la scaletta di questa trasmissione-best-of-ecc, che ho chiamato "Capricorn Five". Ieri non mi è stato possibile registrarla, proverò a recuperarla oggi per metterla online as soon as possible. Ancora una cosa: oggi, dalle 17:40 alle 19:30, sarò ancora in diretta con una conduzione inedita, per augurare a tutte/tutti buona epifania e, ancora una volta, buon 2011.

Capricorn Five - "Il meglio del 2010 secondo me" - Scaletta
(legenda: artista/gruppo - album, brano (provenienza))
Quartetto Alborada - Ethos, The Fifth Season (Italia)
Daft Punk - Tron Legacy, End of Line (Francia)
Roberto Cecchetto - Mantra, No Junk (Italia)
John Zorn - The Goddess, Ode to Delphi (USA)
Masada String Trio - Haborym - Book of Angels vol. 16, Turel (USA)
Renaud Garcìa-Fons - Méditerranées, La strada (Francia)
Baustelle - I Mistici dell'Occidente, Le rane (Italia)
Tohpati Ethnmission - Save the Planet, Salamatkan Buni (Indonesia)
North Atlantic Oscillation - Grappling Hours, 77 Hours (UK)
Engineers - In Praise of More, Twenty Pages (UK)
Dweezil Zappa - The Return of the Son of ..., Magic Fingers (USA)
Charles Lloyd - Mirror, The Water is Wide (USA)
Giovanni Falzone - Mosche Elettriche Around Jimi, Fire (Italia)
Vijay Iyer - Solo, Human Nature (USA)

05 Gen 2011 - Il meglio del 2010

© Chi si ricorda del Misteriani?
Oggi, 5 gennaio 2010, dalle 17:00 alle 18:00, sulle frequenze di Radio Popolare (o in streaming su www.radiopopolare.it) un'ora dedicata al "meglio della musica uscita nel 2010", secondo me. Darò spazio agli album che ho avuto modo di far ascoltare nottetempo nelle ultime settimane del 2010. Si tratterà in larga parte di selezioni distanti dal pop e dal rock ma non mancheranno le incursioni dei Daft Punk e Aeroplane. Nelle prime ore di domani mattina sarà mia cura mettere online il file scaricabile della trasmissione.
Buon ascolto.

04 Gen 2011 - Per essere poeti

© S°R°V 2011
"Per essere 
poeti
bisogna avere 
m o l t o 
tempo"
Pier Paolo Pasolini

03 Gen 2011 - Scrivere fuori casa

© A man uense
Spesso il concetto di 'opera d'arte' viene associato all'ispirazione. Affinché l'ispirazione arrivi, o meglio attecchisca, è necessario essere addestrati, ovvero: essere pronti a cogliere. Per quanto riguarda lo scrivere, essere pronti significa - a mio avviso, certo - scrivere tutti i giorni al fine di aprire la mente e poter recepire segnali o spunti da trasformare o aggregare in idee. Per questa ragione chi scrive deve sempre avere con sé una superficie (cartacea o hi-tech, va bene tutto: un obsoleto ma inimitabile blocnotes o un pratico portatile o un affascinante e irresistibile tablet - qualcuno usa il registratore ma non è la stessa cosa) su cui riversare pensieri, idee, scemenze, scarabocchi, schemi, segni. Nei giorni appena trascorsi molte persone hanno lasciato le loro case per raggiungere amici e/o parenti e trascorrere ore liete, ricordando i 'good old days' e/o mangiando copiosamente. A qualcono è capitato di volere o dovere scrivere fuori casa. Scrivere fuori casa è importante e formativo, ma può essere molto faticoso. Lo scrittore Don  DeLillo (citato da Francesco Piccolo nel suo divertente saggio "Scrivere è un tic - I metodi degli scrittori", minimum fax, 1994/2006, 7 €) dice: "Quando sono lontano da casa mi porto la macchina per scrivere ma ci vogliono giorni per abituarmi al nuovo ambiente. E' uno shock non avere il proprio tavolo, le proprie pareti, certe immagini, le fotografie, gli oggetti, i libri. E' come essere persi nello spazio e ci vuole un'eternità ad assestarsi. C'è, nello scrivere, un profondo, radicatissimo senso dell'abitudine e delle proprie minuscole idiosincrasie, che ci si porta dietro comunque e che è diverso per ogni scrittore".

02 Gen 2011 - Tracklist Numeri Primi # 13

© The Velvet Underground & Nico

Il 2011 di "Numeri Primi - Un album e le storie intorno" inizia con una bella puntata dedicata al debutto dei Velvet Underground. Preparando la trasmissione immaginavo di dare spazio al pensiero dei maggiori artisti Pop (Warhol, Johns, Rauschenberg, Lichtenstein ecc) che, negli anni in cui esordirono i VU, furoreggiavano e indicavano la via a chi aveva le antenne alzate. Ma ho rinunciato a inserire citazioni a raffica tra un brano e l'altro per dare più spazio possibile alla musica. Tra i vari brani c'è anche un'oscura e quasi imperscrutabile versione di "All Tomorrow Parties". 
Di seguito la scaletta.


Tracklist Numeri Primi # 13 (brano - autore, album)
Velvet underground at the trip [live - intro concerto] - The Velvet Underground Rare Tracks
I'm Waiting For The Man - Velvet Underground, The Velvet Underground & Nico
Femme Fatale - Velvet Underground, The Velvet Underground & Nico
Run, Run, Run - Velvet Underground, The Velvet Underground & Nico
Please Do Not Go - Violent Femmes, Violent Femmes
All Tomorrow Parties - Velvet Underground, The Velvet Underground Rare Tracks
Heroin [live] - Lou Reed with Robert Quine, Live in Italy 1983
Drag - Bethany Curve, Gold
Venus in Furs [live] - Lou Reed, Animal Serenade
White Light, White Heat [live] - Lou Reed with Robert Quine, Live in Italy 1983
Rock'n'Roll [live] - Lou Reed with Robert Quine, Live in Italy 1983

01 Gen 2011 - First Day In 2011

© Un 2011 à la Gary Larson
"Develop interest in life 
as you see it 
in people, 
things, 
literature, 
music. 
The world is so rich, 
simply throbbing with rich treasures, 
beautiful souls 
and interesting people. 
Forget yourself".
Henry Miller