Se fosse stato inglese o americano
si sarebbe chiamato Frank (o Francis) Jackson.
Era italiano.
Italianissimo.
Una persona speciale. Una voce e una sensibilità incredibili.
Era un uomo piacevole, ricco di idee e intuizioni interessanti, a volte esilarante.
La carriera di Francesco Di Giacomo ha avuto alti e bassi, indipendenti dalla qualità del lavoro di Francesco ma dovuti, purtroppo, alle famigerte mode. Negli anni Ottanta parlare di progressive rock era ritenuto fuori luogo se non ridicolo.
Certo, c'era la cosiddetta nuova musica che imperava.
C'era il punk che era nato per dare una chance anche a chi non sapeva suonare (e non aveva nessuna intenzione di imparare). C'era la musica elettronica che, allo stesso modo, forniva una possibilità a chi era privo di idee ma aveva quattro soldi di papà per comprare una tastiera (Yamaha DX 7, per esempio).
Ma il peggio è passato quasi del tutto e i bravi musicisti sono tornati a ricevere attenzione e applausi.
Da ieri Francesco Di Giacomo non è più sulla Terra.
Spero che, ovunque egli sia andato a cantare, stia bene. E sia felice.
Noi, nel frattempo, lo ricordiamo e lo riascoltiamo.
Francesco ha "partecipato" (anche con stralci di interviste condotte da me) alla trasmissione di questa mattina:
Ciao France'.
Un abbraccio musicale,
Mau's
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