03 luglio 2012 - Scrittori e DJ (sulla strada)

Innanzitutto, ecco il link per scaricare la trasmissione radiofonica andata in onda questa mattina, dalle 6 alle 7:30.
A seguire,
un estratto dall'ultima missiva (in forma di post) ricevuta da Wu Ming,
dal titolo "La trasparenza, la rete e la strada. Come cambia il mestiere dello scrittore?" [Wu Ming Foundation - 2 luglio 2012]
"Da tempo i musicisti si sono rimessi sulla strada e hanno rispostato l’accento sull’esibirsi, sul suonare dal vivo. Gli scrittori devono forse immaginare qualcosa di analogo? Devono macinare chilometri anche loro, come i trovatori del Medioevo, creando un nuovo circolo virtuoso, stavolta tra la rete e la strada? Forse la soluzione si troverà portando in giro e facendosi portare in giro dalle narrazioni. Per fare questo, bisognerà concepire le storie che raccontiamo come già spalmate e ulteriormente spalmabili su più supporti e modalità narrative. Sono prassi che il collettivo Wu Ming ha sperimentato e continuerà a sperimentare: reading musicali, prosecuzioni transmediali dei nostri libri, collaborazioni con artisti di altri campi disciplinari, estesi tour in giro per l’Italia (e oltre). Tuttavia, dovremo fare di più. E di meglio.
Intendiamoci, non è una novità il fatto che uno scrittore non sbarchi il lunario con le sole vendite dei libri e debba “arrotondare” con molteplici attività (corsi di scrittura creativa, docenze, collaborazioni di vario genere) o un secondo mestiere, anche fuori dell’industria culturale. La maggior parte degli scrittori vive quella condizione, ma qui siamo su un altro livello: parliamo di una radicale reinvenzione del nostro mestiere, in uno scenario che non avrà più al suo centro l’oggetto-libro. Il cambiamento richiederà nuovi sforzi, un’intensificazione degli esperimenti, capacità di organizzazione e ulteriore fantasia. Tutto questo con l’aiuto, naturalmente, della comunità dei lettori
"
Una radicale reinvenzione del (nostro) mestiere, eh?
A volte il solo pensiero di reinventare continuamente mi spossa, perché ho la sensazione che "reinventare" stia a significare un "ripartire da zero" ogni giorno. Invece non è proprio così. Sono poche, davvero poche le volte in cui partiamo da zero. Nella maggioranza dei casi costruiamo (a volte si tratta di "edifici" stabili, altre volte di costruzioni pericolanti) e/o cacciamo, cioè andiamo a caccia (di opportunità, di occasioni, di prede).
Così va la vita.

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