11 Gen 2011 - Il teschio del genio

© Damien Hirst e il suo brillante futuro 
Potrebbe essere il cugino fuori corso o perfino lo zio disoccupato di Graham Coxon (ex-chitarrista dei Blur), con quell'aria rilassata e vagamente distratta da chissà quale fotografo e/o da un improvviso calo ipo-glicemico, invece no, è un artista tra i più quotati al mondo: Style Magazine, il raffinato rotocalco mensile del Corriere della Sera annuncia l'arrivo in Italia di Damien Hirst  - e del suo celeberrimo teschio tempestato di diamanti. Intervistato da Pierluigi Panza, alla domanda "Quale servizio possono rendere opere come 'For the love of God' (il noto teschio diamantato. ndr), e l'arte contemporanea in genere, al mondo?" l'algido Damien risponde: "Penso che sia un modo di vedere il mondo. Come le scienze e le religioni, l'Arte è il più importante valore del genere umano: ne abbiamo bisogno. E' più potente del denaro, per questo ci sono persone che spendono tanti soldi per un'opera".
Panza fa un'altra domanda: "Esiste ancora l'artista o esistono solo le opere? Questa professione oggi è un brand: lei utilizza centinaia di persone per realizzare i suoi lavori.". Hirst: "L'artista ha una visione, un'idea: è sempre stato così. Poi, per la realizzazione si sono sempre utilizzate un sacco di persone (...'sempre'? Non è vero, ndr). L'artista, sono d'accordo, è diventato come un brand, ma può essere buono o cattivo: c'è chi produce mangimi per galline e chi belle auto".

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