29 Dic 2010 - Walk on Burt

© Blue Burt
"Quando lavoro con un testo, voglio dire quando lavoro a un testo che esiste già, so che comincerò a sentire la melodia nella mia testa. La faccenda si complica un po' quando sono al pianoforte. Moltissimi autori davvero bravi hanno scritto in quel modo, alla chitarra o al pianoforte. E sono riusciti a scrivere in modo verticale con grande successo. Ma per me so che funziona meglio in orizzontale. La stessa cosa vale per le orchestrazioni: Devo allontanarmi da qualsiasi strumento musicale su cui posso mettere le mani. Specialmente con le attrezzature che abbiamo adesso, tutte quelle tastiere dal suono seducente...Ci si ritrova sulla tastiera tre strumenti MIDI che vanno in contemporanea. E si ha tutta la brillantezza del suono, con la batteria elettronica che va. Si suona un 'pad' su una tastiera mentre con l'altra mano si suona il basso e si può scrivere roba straordinaria. E' una cosa molto inventiva. Ma io ho bisogno di rivoltarla e vedere cosa ho in mano quanto a melodia, in quel contesto. Potrei mettere alla tastiera MIDI mio figlio di quattro anni, fargli suonare due note, accendere la batteria elettronica e verrebbe fuori qualcosa di fenomenale, davvero. Io ci sto attento. Il che non significa che debbano per forza farlo tutti.
© Johann Sebastian Bacharach
Penso che alcune canzoni che mi capita di sentire siano davvero fantastiche. Non faccio nomi. Ma sono così...affascinanti. Giro in macchina e le ascolto. Sono prodotte molto bene. Sì, la produzione è straordinaria. Il sottofondo è speciale. Tutto quello che ci arriva ha un 'groove' fenomenale. Però, quando torno a casa e riascolto mentalmente quella canzone, penso: in realtà, quanto sarà memorabile quella melodia, togliendo tutti gli effetti collaterali? Mi ha ingannato. Mi può ingannare, perché giro in macchina e ascolto dischi che credo siano molto, molto potenti. E poi magari scopro che, su 10 o 11 canzoni di quel disco, ce ne sono solo due che abbiano un valore e possano durare".
Burt Bacharach, intervistato da Paul Zollo
Beverly Hills, 14 febbraio 1997
Il brano è tratto da "Rock Notes - I grandi songwriters si raccontano"
Minimum Fax, 2007
15 €

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