12 Nov 2010 - Rivoluzione = Luogo comune

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"Si è tentato di fondare la pittura e la musica su un complesso di regole identificabili, ma sebbene le regole funzionino - come nell'architettura - non viviamo in un universo meccanicistico e l'artista è impegnato a forzare le regole, ad alterarle, a reinterpretarle fino a modificarle
Se il concetto di bellezza muta lo dobbiamo ai nuovi modi di vedere che gli artisti elaborano nel corso della Storia. Dapprima la resistenza è inevitabile ("questa non è pittura", "questa non è scrittura" ecc) e poi, a mano a mano che gli artisti minori, contagiati dal nuovo, lo diluiscono e lo diffondono, la rivoluzione diventa luogo comune. Il ciclo si ripete ma il pittore e/o lo scrittore devono restare impassibili e persistere nella ricerca delle linee che collegano ciò che appare disgiunto".
Jeanette Winterson
"L'arte dissente"
Oscar Mondadori, 2006

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