08 Nov 2010 - Le storie di Jack London (2)

© Jack al lavoro
"Pronto soccorso per scrittori esordienti" (di Jack London, pubblicato in Italia da Minimum Fax, vedi il post del 18 ottobre scorso) è un volumetto agile e istruttivo, in molti punti illuminante e non solo per chi abbia deciso di dedicare la propria vita alla scrittura, magari riuscendo a farsi pagare - con scadenze ragionevoli - da un qualsiasi editore, ma anche e soprattutto per chi desidera entrare nell'aspetto narrativo dell'esistenza. Cosa intendo con aspetto narrativo dell'esistenza? Ogni giornata è composta da momenti apparentemente slegati tra loro, oppure da frammenti che fluttuano in attesa o in conseguenza - non sempre e non necessariamente logica - di altri frammenti, oppure ancora da 'episodi' posti in sequenza, dal caso, dalla volontà o dalla sfiga. Sedersi nei pressi di un tavolo e mettere insieme tutto ciò, lavorandoci per dare enfasi o per asciugare lasciando l'essenza, trasformandolo quindi in materia scritta: ecco, intendo questo con aspetto narrativo dell'esistenza. Detto ciò, estrapolo un passo ricco di spunti ed ispirazioni, estrapolato dalle effervescenti (sopra citate) pagine di Jack London: "Vengo da un'antica famiglia americana, di origine inglese e gallese, ma che viveva in America già molto prima delle guerre tra francesi e indiani. Questo spiega la mia discreta dose di cervello. La povertà mi ha spinto a darmi da fare. La mia fortuna smisurata ha impedito che la povertà mi distruggesse. Quasi tutti i miei compagni razziatori di ostriche sono finiti già da un pezzo impiccati, sparati, annegati, uccisi da qualche malattia o stanno trascorrendo gli anni della loro vecchiaia in prigione. Una qualsiasi di queste cose avrebbe potuto succedere a me prima dei diciassette anni...se non fosse stato per la mia fortuna smisurata. Leggete "Signo" di Ouida. Io l'ho letto a otto anni. Comincia così: "Era solo un ragazzino". Il ragazzino era un contadinello delle montagne italiane. Diventò un artista, con tutta l'Italia ai suoi piedi. Quando lo lessi ero solo un contadinello in un misero ranch californiano. Leggendo quella storia, il mio orizzonte stretto tra due colline cominciò a indietreggiare allargandosi e un mondo intero mi apparve possibile, se solo avessi osato. Io osai. Leggete "La filosofia dello stile". 
© Il momento della creatività
Mi ha insegnato le operazioni inafferrabili e molteplici necessarie per trasformare il pensiero, la bellezza, le sensazioni e le emozioni in simboli neri sul foglio bianco, simboli che, attraverso l'occhio del lettore, entravano nel suo cervello e corrispondevano con il mio. Fra le altre cose, questo mi ha insegnato a conoscere il cervello del lettore, per scegliere i simboli che avrebbero permesso al suo cervello di concretizzare i miei pensieri o le mie visioni o le mie emozioni. Inoltre ho imparato che i simboli giusti erano quelli che richiedevano il minimo dispendio di energia cerebrale da parte del mio lettore, lasciandogli il massimo (di energia cerebrale) per concretizzare e godere i contenuti della mia mente, così come erano stati trasmessi nella sua mente. Ancora una parola riguardo agli scrittori di oggi  (siamo nel 1917, ndr). Per uno scrittore capace di venti anni fa, oggi ce ne sono cinquecento. 
Oggi gli scrittori eccellenti sono sommersi da un mare di scritti eccellenti. 
O almeno così sembra a me".
Jack London, "Pronto soccorso per scrittori esordienti"
Minimum Fax, 8 euro

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