11 ott 2010 - Musica e Scienza

© Daniel J. Levitin
Svegliarsi alla mattina con una canzone che emerge da anfratti reconditi della mente e/o della memoria: mi capita praticamente tutti i giorni. A lungo il brano che ha accompagnato (contro la volontà cosciente) i miei risvegli è stato "English Roundabout" degli XTC, tratto dall'album "English Settlement". Non so perchè, non l'ho mai capito e non saprei a chi chiedere una spiegazione. Forse dovrei scrivere all'autore del brano Colin Moulding. Riflettere sul tema 'la persistenza della musica' è interessante. Lo fa anche lo scrittore Daniel J. Levitin nel saggio "Fatti di musica" (Codice Edizioni, 26 euro). Nell'introduzione Levitin scrive: "Una migliore comprensione della musica e della sua origine può farci capire meglio anche le nostre motivazioni e paure, i nostri desideri e ricordi, e persino la comunicazione nel senso più ampio del termine. Ascoltare la musica assomiglia più a mangiare quando si ha fame e quindi alla soddisfazione di un impulso? O è più come ammirare un bel tramonto o ricevere una grattatina sulla schiena, che scatena i piaceri sensoriali del piacere nel cervello?". Levitin conclude la riflessione con la domanda: "Perchè invecchiando la gente sembra restare fedele ai propri gusti musicali e cessa di sperimentare nuova musica?". Già, perchè?
© Brown & Kellogg [Times]



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