21 ott 2010 - La ritualità dello scrittore

© Ordine / Disordine
Un anno e mezzo fa intervistai Patrizio Fariselli, straordinario musicista e compositore che in epoche remote fu una delle colonne portanti degli AREA - International POPular Group e, attualmente, continua a battere un affascinante percorso di ricerca, sperimentazione e scoperta. Nel novembre 2008 uscì il suo album "Notturni", realizzato con Giovanni Giorgi, Roberto Cecchetto e Pacho. Il disco fu accompagnato da un libro, "Storie Elettriche", nel quale Fariselli raccontava - in modo spigliato e spesso esilarante - la propria carriera. Con Fariselli disquisimmo, tra le altre cose, di ordine e caos. Credo che esistano innumerevoli forme di ordine possibile e un unico caos, che è il grande 'contenitore' universale di tutti gli ordini possibili e/o immaginabili. Per questo ho sempre trovato riduttive e castranti le pulsioni di chi vorrebbe imporre una (qualsiasi ma univoca) forma di ordine regolatrice. Scendendo nella quotidianità, spesso mi faccio largo tra mille cianfrusaglie per avere uno spazio mentale e fisico in cui lavorare. Cerco di mettere un po' di ordine in mezzo al caos. Spreco (o, se preferite, investo) un sacco di tempo nel duplice tentativo di (1) liberare il mio tavolo da lavoro e (2) provare ad archiviare carta o cartacce che non intendo buttare. Lo 'sgombero del tavolo' fa parte delle mie ritualità quotidiane. Nel suo saggio compilativo "Scrivere è un tic - I metodi degli scrittori" (Minimum Fax, 1994-2006, 7 €) Francesco Piccolo scrive a proposito della ritualità: "La ritualità è presente in tutte le forme della creazione artistica. Si può dire che, tranne qualche eccezione, ogni scrittore osserva riti tutti suoi. A prima vista la ritualità può sembrare un fattore di importanza superficiale o un eccesso eppure non è così. La ritualità è una forma di conservazione del processo personale di creazione e, protetti da essa, si può lavorare con serenità - un'altra forma di sicurezza che permette allo scrittore di procedere sempre allo stesso modo, con una formula che è stata efficace nel passato. 
© Maurits Cornelis Escher
Soprattutto crea un simbolismo a cui ognuno è particolarmente affezionato, 
tanto da formulare un ambiente magico nel quale poi mettere in moto la propria energia creativa". 
Concordo. 
E adesso vado a liberare il mio solito tavolo.

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